Ancora una vittoria per il FOGGIA che vince, convince e pro tempore si mette quasi mezzo girone sotto di sé, approdando a 9 punti in classifica. Si torna al 3-5-2 con carte un po’ mischiate sia per necessità fisiche, sia per far riposare qualcuno. Fa il suo esordio Del Prete che va a comporre il pacchetto arretrato con Anelli e Gavazzi. Costui è capitano di giornata. Una volta esistevano i caporali e francamente non capiamo come mai Chicco Gentile sia stato degradato.
A centrocampo Di Masi, Vitale, Gentile, Rocca e Di Jenno sempre più bravo e funzionale. In avanti Naessens sicuramente migliorato nelle giocate e D’Andrea per nulla all’altezza della situazione. La Casertana gioca duro ed in modo scorbutico. Per fortuna Naessens prima di farsi azzoppare procura il rigore del vantaggio, trasformato da Rocca. A centrocampo è un monologo rossonero. La catena di sinistra con Rocca e Di Jenno va che è una magnificenza. in avanti Dell’Agnello subentrato al belga fa quello che può. la difesa è guardinga con Del Prete che ne aumenta il peso specifico.
Il FOGGIA è tranquillo, a Castaldo vengono prese le giuste misure, Fedato si marca da solo, ma è sempre a centrocampo che il FOGGIA ha lo scettro del comando. Non solo non si passa, ma i tre attaccanti di Terra di Lavoro rimangono isolati e senza rifornimenti. Nella ripresa il FOGGIA continua a dettare legge su tutti i fronti. Perviene al raddoppio con una fantastica botta di Vitale e comanda in ogni zona del rettangolo di gioco. Ci si aspetta la reazione rossoblu, magari di pancia, invece la Casertana applica un unico modulo di gioco: “palla fa tu”.
Sicuramente bravo anche il FOGGIA ad impedire ai padroni di casa qualsivoglia giocata. Ora ci aspetta la Vibonese. Unico modo per continuare a fare punti è dimenticare le ultime due vittorie e ricordare solo le belle giocate. Massima attenzione. In classifica abbiamo solo un quinto dei punti che servono per salvarci. Molte altre compagini invece no. Guai a montarsi la testa. Noi abbiamo bisogno di una sola parola per tornare con i piedi per terra. Una parola che sa di incubo, rimorso e veleno al tempo stesso: “Bisceglie!” perchè siamo anche quelli…
Peppino Baldassarre