La squadra andalusa batte per la prima volta nella sua storia i blaugrana che ora sono a +7 sul Real
Enorme sorpresa ad Almeria. Nella sfida tra la capolista e la penultima, separate da 37 punti, l’Almeria ha battuto 1-0 il Barcellona evitando quella che doveva essere la virtuale chiusura della Liga.
Con una vittoria Xavi si sarebbe portato a +10 su Ancelotti, e invece resta a +7 e alla fine in questa giornata il Barça ha perso un punto dal Madrid. E soprattutto ha mostrato una fragilità estrema: evidentemente l’eliminazione dall’Europa League sofferta ad Old Trafford ha lasciato strascichi psicologici molto pesanti. Due sconfitte consecutive dopo 18 partite senza perdere, e vedremo come andrà nel Clásico di coppa della prossima settimana. L’Almeria aveva vinto solo una partita nelle ultime 8 giornate, e mai nella sua storia contro il Barça: 13 sconfitte (le ultime 9 di fila) e due pareggi. Giornata storica dunque, firmata da un ragazzo nato in Costa d’avorio ma con passaporto del Mali, El Bilal Toure.
DIFESA INDEBOLITA
—Con questa partita piazzata tra lo spareggio col Manchester United in Europa League (giovedì scorso) e la semifinale di andata della Copa del Rey al Bernabeu (giovedì prossimo), Xavi sceglie di fare turnover, soprattutto in difesa. E lasciando fuori le colonne Araujo e Kounde dando spazio a Sergi Roberto (arretrato a terzino destro) e al sempre fragile Eric Garcia indebolisce notevolmente il reparto. Fuori anche Balde e Raphinha, dentro Ferran Torres e Gavi, squalificato ad Old Trafford.
ALMERIA ECCELLENTE
—L’Almeria era penultimo e veniva da 3 sconfitte consecutive, l’ultima un pesantissimo 6-2 incassato a Girona. Rubi, tecnico cresciuto alla Masia che in gioventù ha allenato anche Xavi, ha preparato con coscienza la partita, schierando il meglio in attacco: Leo Baptistao a destra, El Bilal Toure e il colombiano Luis Suarez davanti. La fame e la necessità hanno portato a un primo tempo eccellente dell’Almeria, attento dietro e letale davanti.
OTTAVO GOL
—Solo un’occasione concessa, e sprecata da Sergi Roberto (18’), e poco dopo (24’) la rete di El Bilal Touré. Il giovane africano ha controllato con il petto un lancio lungo dell’ex milanista Rodrigo Ely (partita colossale la sua), scarico a Luis Suarez che con un colpo perfetto ha pescato il compagno alle spalle di Christensen: controllo col sinistro e destro potentissimo sotto la traversa per quello che è appena l’ottavo gol concesso dal Barcellona in 23 giornate. Era appena la terza volta che la squadra di Xavi si è trovata ad inseguire: col Madrid ha perso, con l’Osasuna ha vinto, con l’Almeria è caduta di nuovo.
CARTELLINI E SQUALIFICHE
—Nell’intervallo Xavi ha inserito Raphinha per Kessie tornando al 4-3-3 ma più che occasioni il Barça ha collezionato gialli pesanti: Xavi, Raphinha e Gavi sono stati ammoniti e salteranno per squalifica la sfida contro il Valencia di domenica prossima.
LARGO AI GIOVANI
—L’entrata di Marcos Alonso e Araujo, per Eric Garcia e Jordi Alba ha portato a un nuovo cambio di sistema, 3-4-3. Ancora niente però in fase di produzione di gioco. E allora come ultimo tentativo Xavi ha provato con i giovanissimi Pablo Torre e Angel Alarcon, un 2003 e un 2004, per Busquets e Sergi Roberto. Un colpo di testa fuori di Lewandowski, un destro di Alarcon parato da Fernando, tre occasioni tra aria e terra per Araujo, fisso in attacco, ma il pari non è arrivato. Anzi, è stato Ter Stegen a salvare un gol che sembrava fatto nell’uno contro uno con Ramazani. La Liga non è chiusa, mentre la crisi blaugrana è apertissima.
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