…”BOLLITO” A CHI…?
Rino La Forgia

Ci speravamo tutti ed alla fine la quarta vittoria consecutiva è arrivata. Anche questa volta però non lasciamoci ingannare da un risultato eclatante, poichè non è che sia filato tutto liscio dal primo all’ultimo minuto.
Si è partiti, così come contro il Catania, a sbloccare immediatamente il risultato, ma stranamente poi ci siamo un pò “seduti”, come ad affrontare l’avversario con una certa sufficienza. A ciò aggiungiamo alcune sbavature in difesa ed è così che al duplice fischio lo scetticismo serpeggiava anche tra i più ottimisti. Nella ripresa, così come successe a Pagani, sotto di 2 a 1 a fronte degli arrembanti molisani un pò più di cazzimma, un pò di cambi azzeccati, un po’ di condizione atletica strepitosa ed ecco arrivata un’altra cinquina. E’ comunque da dire che, al di là degli attributi messi in campo, il Foggia ha sempre e comunque cercato di fare la partita dal primo all’ultimo minuto. C’è dunque da essere più che soddisfatti e non solo perchè siamo secondi, tre gol dietro la Reggiana, nella speciale classifica delle reti segnate, peraltro non solo nei 3 gironi della terza seria, ma fra tutti i campionati professionistici (al pari dell’Inter). Se questo appare solo un dato statistico, dall’altro canto dovrebbe zittire chi continua imperterritamente a fare paragoni coi soliti Signori, Baiano, Rambaudi, così come dovrebbe zittire chi a tutt’oggi continua a sostenere l’inadattabilità di un Curcio, di un Merola o di un Ferrante al gioco zemaniano. Così come un pò più in generale dovrebbe zittire chi ha sentenziato da subito di un mister “bollito” in quanto ad età, in quanto a gioco superato. Sulla gara, oltre all’ormai solito Petermann, sugli scudi  c’è ancora Merola, che da qui alla fine potrebbe rappresentare un valore aggiunto. Su Ferrante bisogna dire che ha quasi sbagliato l’impossibile, ma lui c’è sempre. Ad avercene. Vorrà dire che aggiusterà la mira già dalla prossima.
Quello che invece mi piace considerare è che va benissimo l’entusiasmo che sta accompagnando il team rossonero, ma cerchiamo di vivere il nostro Foggia in piena serenità e senza avere delle attese oltre il lecito. Come tifosi dobbiamo già sentirci più che soddisfatti, se è vero che dobbiamo buttare le basi per il prossimo anno, se è vero che quest’anno ambivamo ad un’annata “divertente”. Dal punto di vista economico poi possiamo già immaginare cosa valeva la rosa ai nastri di partenza e cosa varrebbe oggi. Dunque avanti così, ma sereni.

Concludiamo con due osservazioni:
La nazionale. Si fa presto a parlare di vergogna italiana. La mia è che abbiamo avuto un eccesso di fortuna agli europei (specie ai rigori) e altrettanta sfortuna nelle qualificazioni (sempre a causa dei penalty). Ma soprattutto la disfatta mondiale è la logica conseguenza del calcio italiano, laddove in Europa facciamo ridere, laddove nei club italiani primeggiano sempre giocatori non italiani, con una Under 21 che ha nella propria rosa giocatori che spesso scaldano la panchina nei club di appartenenza. Ora come al solito si riparlerà di formattare il tutto, di partire da zero, ben consapevoli che non cambierà nulla come al solito. In questa ottica ben si collocherebbero personaggi come Zeman in grado di valorizzare giovani nostrani. Altro che “bollito”
La Dirigenza. Non sappiamo come e quando termineranno certe diatribe, ma dobbiamo pensarci fino ad un certo punto poichè le parti in causa sembrerebbero comunque orientate a garantire un futuro ai rossoneri, ripartendo ovviamente dal boemo. Se certe querelle continuano (e vorremmo comunque terminassero), c’è da dire che, oltre a non riguardarci, dovrebbero comunque farci pensare che se tra i soci ci sono in ballo dei quattrini, credo giusto per loro far valere le proprie ragioni e senza prendere posizioni verso l’una o l’altra parte. Non è che per far star buoni e tranquilli i tifosi uno debba sorvolare su certi argomenti. Fossero soldi nostri?

In ultimo mi si consenta di inviare un grosso abbraccio all’amico Francesco Bacchieri, uno di quegli splendidi amici e tifosi che il nostro Foggia ci ha regalato.

Un abbraccio Francè. Daje. F. F.

Rino La Forgia

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