BOTTI DI FINE ANNO
Rino La Forgia

Paganese-Foggia proponeva un banco di prova per entrambe le formazioni. Quella campana alla disperata ricerca di punti salvezza e con in campo alcune vecchie conoscenze, o meglio ex baby prodigio: Mendicino ex promessa laziale ed all’epoca anche sotto osservazione di un certo Zeman, oltre a Scarpa , ex rossonero poi fermato per questioni extracalcistiche. Infine Diop, ex Sampdoria, Torino, Lecce.
Un Foggia invece alla ricerca della comprensione delle proprie potenzialità in ottica campionato.
Una disputa che regala una formazione rossonera a spron battuto sin dalle prime battute e scesa in campo con tanta determinazione, cosa che a dire il vero non è mai mancata anche nelle precedenti prestazioni.
Così che non passano 4 minuti che, grazie ad uno svarione avversario, D’Andrea non , manca l’appuntamento per trovarsi a tu per tu con l’estremo avversario ed infilarlo. Nell’occasione, da vero rapinatore d’area.
A questo punto ci si aspettava una reazione veemente degli avversari, ma una difesa granitica ha saputo domare sul nascere ogni velleità. Anzi al 27′ lo stesso D’Andrea puniva nuovamente i campani mercè una genialata di Curcio, stavolta in veste di assist man, che con un pallonetto serviva un cioccolatino d’oro all’attaccante. Si giunge dunque al 42′ e da un’azione episodica dei campani arrivava la rete dell’ 1-2 che dunque riapriva la partita. Sostanzialmente però una prima frazione di gioco con 3 tiri e 3 reti. Il primo tempo dei rossoneri non è dipeso dagli alti e bassi di Kalombo (anzi piuttosto in ombra e sotto minaccia di doppio cartellino giallo), ma dalla qualità di un Foggia finalmente più squadra.
Inizio di ripresa piuttosto spigoloso, ma è bastata una ripartenza di Rocca a mettere la partita in discesa fino ad uno strameritato 4 a 1.
A fine partita note di merito per tutti i rossoneri, ma dei Curcio, dei Rocca, ne vogliamo parlare? Così come sugli scudi sale un’ottimo D’Andrea.
Una vittoria, la quarta di fila, che assolutamente cancella il filotto di sconfitte di inizio torneo. Vittoria che ci permette di agganciare la zona nobilissima attestata sui 27 punti. Una vittoria figlia di determinazione e trame stavolta decisamente apprezzabili e ciò indubbiamente va evidenziato.

Per quanto mi riguarda, dopo diversi alti e bassi ci metterei la firma per un Foggia così. A mio avviso una delle più belle, se non la più bella prestazione dei nostri. E non escluderei ancora grossi margini di miglioramento.
Oltre al calcio giocato, la considerazione è che se non ci fosse l’astio di una parte dei tifosi verso questa società e  se al contempo quest’ultima fosse più attenta nella comunicazione, sarebbe meglio per tutti. A Felleca & co. tutto si può dire, tranne che non abbiano competenze calcistiche. Se poi in aggiunta ci fossero pure più soldini in entrata (stadi aperti), credo che l’entusiasmo tra i fan rossoneri potrebbe essere alle stelle.
Sempre in tema di comunicazione, stavolta apprezzabile, al termine della gara è da elogiare lo striscione da parte dei ragazzi in campo, così come la dedica sui social di Felleca. Quando ce vò, ce vò.

Altre pillole: o meglio, direi più una supposta, passatemi il termine, per tutto il calcio, relativamente a ciò che è avvenuto in Casertana-Viterbese. Mi limito solo a dire che chi di dovere se ne dovrebbe vergognare.
Su Gentile ho letto di tutto e di più. Se il calciatore piace o non piace ci può stare; discutere se sia utile e quanto alla causa rossonera, anche. Di certo, se va via perde Foggia.
Apprezzamento poi per l’idea del “cartonato” sugli spalti. Mi auguro davvero possa andare in porto.

Concludendo, un pensiero per una grande persona. Il 23 Dicembre 1999 scompariva il presidentissimo Fesce. Morì allo Zaccheria, sul suo seggiolino, vedendo il suo Foggia.

In ultimo da queste righe un augurio a tutti affinchè nelle nostre case regni tanta serenità. Un augurio affinchè si ritorni presto alla normalità. Un abbraccio. F. F.

Rino La Forgia

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