Dopo tante carte bollate è finalmente cominciata la serie C. Vediamo gli spunti più interessanti e curiosi della prima giornata, con un occhio alle sorprese più suggestive.
Girone A – Bella scoperta il Sangiuliano City. La matricola lombarda (del comune di San Giuliano Milanese, 40.000 abitanti, ma gioca a Seregno) è una squadra costruita con intelligenza. Morosini (ex Monza) è mostruoso in serie C (basti vedere il gol su punizione che suggella il nuovo vantaggio gialloverde) e con Salzano (è finito lì…) e il vecchio Guidetti, insieme ad alcuni giovani, c’è un bel mix in mezzo al campo. In avanti, il tecnico Ciceri può calare il tridente, visto il materiale a disposizione: l’ex Salò Miracoli e il senegalese Fall, più Cogliati (18 gol lo scorso anno, bel giocatore) e Anastasia, attaccante esterno tecnico che ci piace molto: domenica per lui un gol (bellissimo, tutto da solo) e un assist al malcapitato Mantova (di Matteo Gerbaudo), uscito dal Ferruccio con le ossa rotte.
Fra le neoprom anche l’Arzignano sembra ben attrezzato: i veneti a Busto Arsizio hanno comandato, subendo gol (dopo molte occasioni fallite) solo su una mischia nel finale. Il Padova, sconfitto a Vercelli (ma che gol si mangia De Marchi) conferma l’idea della vigilia: nonostante l’arrivo di Caneo in panchina, i biancoscudati non sono più lo squadrone degli ultimi due anni, di cui oggi pagano il fìo in termini di mercati dispendiosi: 4 giocatori fuori rosa (tra cui il tutt’altro che rimpianto – da loro come da noi – Busellato) da soli valgono un milione di euro di ingaggi! Partono bene infine la Lanerossi di Baldini (che gioca a tennis con la Pro Sesto: set unico da 6-1, con ben 5 giocatori diversi a segno), il Pordenone di Di Carlo (con Salvatore Burrai, tornato in maglia neroverde, gran direttore d’orchestra) che stravince con merito il derby di Trieste, e il Novara di Cevoli (che ha sostituito Marchionni, improvvisamente inviso al vulcanico presidente Ferranti) che, non senza difficoltà, batte comunque con un 3 a 1 in rimonta il sempre ostico Renate.
Girone B – Ci incuriosisce molto il Gubbio di Piero Braglia. Squadra quadrata, con buone individualità e tanta qualità in avanti, che dirà la sua. (E c’è anche un nostro ex: Gaetano Vitale). Suggestivo il ritorno della Torres nel professionismo, “rovinato” dalla sconfitta a Chiavari: a proposito, ricordate Tascone? Ai sassaresi (che in porta hanno nel ventenne Salvato un mix tra Mancini e Neuer, ma in versione un po’ rivedibile) ha fatto un gol paragonabile a quello di Rizzo Pinna per il momentaneo pareggio lucchese a Reggio Emilia. Al netto dell’eurogol dell’ex satanello, la Reggiana di Diana (zeppa di individualità da categoria superiore) è comunque partita bene, confermando le sue ambizioni di primato. Non altrettanto il Cesena di Toscano che, in attesa di Alexis Ferrante, lancia i due terribili gemelli albanesi Cristian e Stiven (scritto proprio così) Shpendi: 19 anni, hanno fatto a fettine la difesa carrarese ma alla fine è arrivato un solo gol (di Stiven). Troppo poco perchè i romagnoli crollano nell’ultima parte di gara mentre i cambi di Dal Canto sono decisivi: gli apuani portano i tre punti a casa rimontando con due “gollazzi”, il primo del veterano Giannetti e il secondo di un altro interessante under albanese, il 2001 Kleis Bozhanaj. Con il foggiano Gigi Samele (che ha esordito nel finale) e le altre punte centrali Plescia e Capello, la Carrarese si candida anche quest’anno al ruolo di sorpresa. Tra le squadre di “prima fascia” male l’Alessandria (completamente rinnovata nel corso di un’estate travagliata) dell’ex tecnico della Primavera Rebuffi: squadra nervosissima (due espulsi) e prima (meritata) sconfitta in campionato a Imola contro i rossoblu (a loro volta reduci da forti turbolenze societarie) di Mauro Antonioli. Incredibile infine la partita di Olbia: il Pontedera stradomina dall’inizio alla fine ma i sardi in porta hanno un fenomeno ventunenne dell’Atalanta: si chiama Gelmi e ha parato l’impossibile . Poi, segnatevi questo nome, sempre dell’Olbia: Lorenzo Boganini. E’ un 2003, prodotto del vivaio Pistoiese. Entra al minuto 84 e in sei minuti prende un legno clamoroso e poco dopo poi fa un megagol: l’Olbia (che per… compensare la giovane età dei suoi under gioca col… “nonno” della categoria: il quarantaduenne Emerson, ancora titolare al centro della difesa) porta a casa tre punti incredibili.
Girone C – Andando sempre a random: Turris, Virtus Francavilla (interessante la sfida tra loro, con pirotecnico 2-2 maturato nella ripresa) e Monopoli (poker al Taranto) hanno tutte cambiato guida tecnica (rispettivamente Padalino, il ritorno di Calabro e Laterza al posto di Caneo, Taurino e Colombo) ma hanno anche quest’anno ciò che serve per riconfermarsi importanti realtà del torneo, confermando larga parte delle rose e intervenendo a dovere laddove ci sono state partenze (e a Torre del Greco è in arrivo anche il “nostro” Andrea Gallo). La Juve Stabia (tre ex rossoneri: Tonucci, Gerbo e Maselli) ha a sua volta fatto un rinnovamento interessante e, con Leonardo Colucci chiamato a confermarsi dopo il buon lavoro fatto a Picerno, può puntare a migliorare il piazzamento scorso. Fra le neopromosse, quella meglio attrezzata sin da subito sembra, ad occhio, il Giugliano di Lello Di Napoli (ex Paganese e secondo di Campilongo a Foggia): la “prima volta” in terza serie contro la Viterbese dell’ex Palermo (ed ex secondo di Boscaglia) Giacomo Filippi è andata alla grande ben oltre il risultato. Basti guardare cosa ha parato Fumagalli: 5 interventi salvarisultato, altrimenti ad Avellino (dove per ora giocano le “tigri”) finiva a carneficina. Tutt’altra storia in casa Gelbison (che a sua volta gioca a Pagani) e Audace Cerignola, entrambe senza attenuanti e con pesanti problemi di retroguardia in evidenza rispettivamente contro gli stabiesi e contro il Monterosi del ciclone Costantino (tripletta). Taranto, Potenza e Andria hanno cambiato moltissimo; la prima, con Nello Di Costanzo sulla panchina che fu di Laterza, ha ringiovanito la rosa e ha perso senza demeritare (nonostante il risultato) contro i biancoverdi dell’ex tecnico jonico; le altre due hanno chiuso lo scontro diretto con l’unico 0-0 di giornata. Rispetto alla Fidelis di Mirko Cudini ci incuriosisce un po’ di più il complesso lucano, guidato da un esordiente (ma con una proficua gavetta tra le giovanili di Lazio, Ternana e Lecce) come Sebastiano Siviglia, e zeppo di diversi nostri ex recentissimi (Alastra, rimasto in panchina, più Girasole e Di Grazia, titolari domenica, il primo in coppia con Legittimo, il secondo nel tridente con Caturano ed Emmausso).
E (dirà qualcuno) le… favorite? Per il momento, non ne parliamo. Il campionato, in fondo, è appena alla sua alba. E a Foggia, forse, se ne sta parlando fin troppo in questi giorni.
Giancarlo Pugliese
[Foto di copertina: l’esultanza di Rizzo Pinna (Lucchese) dopo l’eurogol al Mapei Stadium contro la Reggiana]