Foggia-Vibonese, come dire: due partite al prezzo di una.
Un Foggia brillante nel primo tempo in cui si vede che i ragazzi man mano apprendono i dettami del boemo. Per carità, non siamo ancora agli obiettivi auspicati (ci mancherebbe), ma la strada è tracciata. Poi se ci mettiamo delle giocate fuori dal coro come quelle di Curcio e Petermann, un 4-0 parziale non sembra affatto una eagerazione. E non mi si dica che poichè giocavamo con l’ultima in classifica, era quasi doveroso. Valutazioni che a mio avviso non hanno fondamenti poichè ci troviamo di fronte ad un torneo molto combattutto dove nessun risultato è scontato. Basti pensare alle due formazioni più in forma (Palermo e Turris), entrambe sconfitte. La stessa Vibonese, tanto per citare un esempio, scippata da un pareggio in quel di Bari, dove solo l’arbitro sà cos’abbia visto per annullare una rete apparsa ai più regolarissima.
Nella ripresa poi, sin dai primi secondi, ci siamo resi tutti conto che la formazione era ancona negli spogliatoi, col rischio che a poco a poco i calabresi potevano rientrare in partita. Sbaglia a mio avviso chi pensa ai soliti rischi zemaniani, perchè non è così. Quando si rammenta ad esempio ad un 4-4 a Bergamo, ma anche in tante altre circostanze, si pensa ad un Foggia che sia pur in vantaggio di più reti continuava ad attaccare a testa basta e puntualmente veniva punito. Contro la Vibonese invece è stata solo una questione mentale. Ribadisco: la permanenza negli spogliatoi è durata più del solito. Per fortuna poi ci pensa Curcio (quello delle pressioni ambientali) a scongiurare una sorta di dramma sportivo attraverso un calcio di rigore. In ogni caso una vittoria che non solo allunga la serie positiva, ma che almeno sul terreno di gioco ci fa stare sereni.
Riguardo la stanza dei bottoni, sempre piacevole ascoltare il ds Pavone, soprattutto piacevole sentirlo parlare a giornalisti e tifosi come ad amici davanti ad un caffè. Resto semmai perplesso quando esordisce dicendo che non comprende una certa aria pesante attorno al Foggia, poichè a mio avviso la maggior parte dei tifosi comprende benissimo che i nostri ragazzi stanno facendo non bene, di più, ma che i problemi semmai potrebbero essere fuori dal campo. La paura è che ad esempio possa rompersi qualcosa tra la proprietà e la parte tecnica (inutile tornare sui soliti episodi), tanto da mettere in discussione la permanenza del maestro. E ciò sarebbe davvero un peccato, per noi e per lo stesso Canonico. Zeman oltre ad essere un maestro di vita è anche uno capace di trasformare il ferro in oro. Allo stesso presidente continueremo dunque a sottolineare certe cose, se continueranno a verificarsi, e senza essere prevenuti. Così come gli ribadiamo il ringraziamento per aver preso le redini della compagine rossonera, caso contrario non avremmo dormito sonni sereni. Che quindi ci sia unione e rispetto tra tutte le componenti, cosa che ribadiamo da sempre e che continuiamo ad auspicare. Infine come non ricordare le 100 vittorie del nostro allenatore. E chi se lo immaginava che le festeggiasse qui da noi? F. F.
Rino La Forgia
foto by Foggia Calcio Movie