E’ dovuto ripartire dal gradino inferiore. Davide Di Stasio, uno degli ultimi prodotti del vivaio rossonero, ha deciso di ricominciare dalla serie D in questa stagione per avere l’opportunità di giocare: una possibilità quanto più necessaria dopo un’annata poco fortunata nel Foggia di Marchionni, pesantemente condizionata da un gravissimo infortunio, proprio sul più bello. Per un portiere la lussazione della spalla è quanto di peggiore possa avvenire: ed è quello che, purtroppo, è accaduto a Davide nell’anno in cui, da secondo di Fumagalli, poteva finalmente cimentarsi con il professionismo. Una possibilità tanto accarezzata, dopo le buone prestazioni della stagione precedente (fra cui, impresse nella memoria di molti tifosi, quelle – decisive per le due vittorie – nei derby contro il Cerignola). Invece l’infortunio compromette la sua prima vera stagione tra i “pro”. Il rientro, troppo affrettato, contro l’Avellino (a causa della squalifica occorsa a Fumagalli dopo l’assurda espulsione contro il Catanzaro), si rivela un grosso errore per lo staff tecnico, preoccupato della mancanza di un valido sostituto del portierone lombardo (c’è solo il giovane Jorio, piovuto a Foggia dalle categorie minori). Di Stasio non è a posto e la spalla ancora fuori uso compromette la prestazione. Finisce con un poker per gli irpini e un rientro in panchina per Di Stasio, che, come se non bastasse, prenderà anche il Covid verso la fine della regular season. Le due partite finali, a Castellammare ed in casa contro il Catania, non attenueranno la delusione per una stagione davvero disgraziata.
La rinascita nel piccolo ‘miracolo’ Vastogirardi
Nel frattempo a Foggia si cambia: arriva una nuova proprietà, Marchionni (suo estimatore) va via e il club lo lascia andare in scadenza. Davide si rimbocca le maniche: tutta l’estate la trascorre tra fisioterapia e duri allenamenti per ripristinare lo stato di forma e la funzionalità dell’arto. Un’estate di sacrifici ma condita da molti contatti con diversi club, anche professionistici. Davide, però, vuole giocare: per dimostrare di poter tornare la promessa di un tempo e che una sola stagione scarognata non può compromettere un lungo lavoro di crescita durato anni. E così, quando arriva la proposta del Vastogirardi (il club rappresentante del comune più piccolo e anche più in “su” – come altitudine – di tutta la serie D), Davide non ci pensa due volte: conosce già il club molisano, società piccola ma seria, dove ha già militato il fratello Sergio, affrontato in maglia rossonera in un memorabile incontro di Coppa Italia serie D (occasione in cui raccontammo la storia dell’incontro tra i due gemelli in questo articolo). I gialloblù isernini gli danno un’occasione: lui ringrazia e se la prende. Ripagando con gli interessi (vedi video in coda all’articolo). Il tecnico Prosperi (ex difensore del Taranto, di cui è stato una bandiera, e oggi allenatore emergente e preparato) gli da’ subito fiducia. E Davide dimostra di guadagnarsela: una prestazione ottima dopo l’altra; memorabile quella contro il Chieti, quando chiude la saracinesca con un balzo felino dopo l’altro, guadagnandosi i complimenti anche del trainer avversario Lucarelli. Di Stasio tiene in sella il piccolo Vastogirardi nella difficile lotta per la salvezza in quello che si conferma il girone più equilibrato della categoria. Una salvezza da conquistare con i denti, punto a punto, in cui ogni dettaglio è essenziale. Per i “briganti” molisani quello del portiere fa la differenza. E la prova arriva nell’ultimo, decisivo atto: il playout contro il Castelnuovo Vomano. Gara secca, da dentro o fuori, dove non si può sbagliare. E il ragazzo di Venosa non sbaglia: col risultato ancora in bilico, i suoi guantoni salvano in almeno due occasioni la squadra dalla capitolazione. Il 2 a 0 finale è l’apoteosi per il piccolo borgo (632 abitanti, secondo wikipedia) della montagna isernina, che festeggia la terza permanenza consecutiva nel quarto gradino del calcio nazionale.E ora? Il tecnico Prosperi, che ha appena fatto il salto firmando per il Campobasso (dove sostituirà Cudini), lo rivorrebbe con sè. Di Stasio dovrà adesso pensarci. Ma la scelta non è semplice, perchè dopo un’annata così positiva la priorità resta sempre quella: continuare il proprio percorso di crescita e giocare, mettendo i suoi guantoni al servizio di chi crederà in lui. E adesso, a crederci, sono in tante, non solo in serie D. In bocca al lupo Davide!
Giancarlo Pugliese
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