Delusi, stanchi, spremuti dopo sconfitta ed eliminazione di Coppa (con annesso lungo viaggio per e da Alessandria). La gara di campionato contro un’altra Juve, la Stabia del logorroico tecnico Pochesci (conferenza stampa-fiume alla vigilia), era di quelle da temere fortemente in un momento topico, purtroppo in negativo, della stagione. Gallo sa di dover far rifiatare il gruppo di 8-9 giocatori che finora hanno tirato la carretta e uscito dal mercato oltretutto oggettivamente indebolito nelle rotazioni. Perciò mette in campo un undici rivoluzionario, che fa pensare al termine “sperimentale” : spiccano i 2/3 del trio difensivo (Kontek e Rutjens) in luogo di Di Pasquale e Rizzo e il “ripescato” Odjer, riemerso dal dimenticatoio per far riposare Petermann. Anche la Juve Stabia è fortemente azzoppata, specie dalla cintola in giù.

Eppure le Vespe partono bene, con Ricci pericoloso già dopo i primi minuti di gioco a testare i riflessi di Thiam. Barosi, invece, risponde presente sulla conclusione di Ogunseye, con l’equilibrio che regna sovrano in una prima frazione fondamentalmente scialba. Nel finale rossoneri più incisivi, prima con Costa e poi con il colpo di testa di Ogunseye, ma il taccuino resta ben poco scribacchiato ed il tempo si chiude sullo 0-0.

Nella ripresa, però, il fortino stabiese viene giù dopo appena 5’. Il Foggia parte meglio ed al 50’ sfonda con un veloce contropiede che Di Noia rifinisce innescando il bolide di Costa che si infila all’incrocio alle spalle dell’incolpevole Barosi. La reazione stabiese si limita al tentativo di Zigoni ma è solo una timida fiammella. Al 67’, infatti, il Foggia raddoppia: cross basso di Garattoni e girata vincente di Ogunseye. I “gialloblè” provano ad accorciare ma Thiam è provvidenziale su Volpe e nel finale di gara (91′) Petermann, entrato al 70′ al posto di un Odjer più ombre che luci, cala il tris, finalizzando con un tiro a giro.

Il Foggia festeggia e prova a dimenticare l’altra Juve, confidando nella prestazione dei “rincalzi” ma senza trionfalismi: la Stabia infatti, ricacciata a -6, conferma il pesante stato di crisi portandosi a casa la quinta sconfitta nelle ultime sette gare. Per Pochesci (un passato con Canonico a Bisceglie, terminato, tanto per cambiare, in modo tempestoso) c’è da lavorare tanto e (forse) parlare un po’ meno.

Giancarlo Pugliese

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Foggia-Juve Stabia 3-0 / Il Tabellino

Reti: 50’ Costa (F), 67’ Ogunseye (F), 91’ Petermann (F)

Foggia (3-5-2): Thiam; Leo, Kontek, Rutjens; Garattoni (80’ Schenetti), Di Noia, Bjarkason, Odjer (70’ Petermann), Costa (80’ Peralta); Iacoponi (80’ Rizzo), Ogunseye. A disposizione: Nobile, Pirrò, Salierno, Accetta, Markic, Battimelli, Capogna. Allenatore: Gallo

Juve Stabia (3-5-2): Barosi; Maggioni, Altobelli, Caldore; Dell’Orfanello (56’ Silipo), Scaccabarozzi, Berardocco, Ricci (70’ Volpe), Mignanelli (46’ Bentivegna); Pandolfi (68’ D’Agostino), Zigoni (68’ Gerbo). A disposizione: Russo, Carbone, Maselli, Sardo, Moreschini, Picardi, Vimercati, Peluso, Rosa. Allenatore: Pochesci

Arbitro: Valerio Crezzini

Ammonizioni: Garattoni (F)

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