Alla vigilia di Foggia-Fidelis Andria (domani, Sabato 22 Ottobre ore 14.30 allo Zaccheria), consueta conferenza stampa pre-gara per Fabio Gallo. Ecco cosa ha detto il tecnico rossonero:

Per me quella di domani è la più difficile delle tre di seguito che il calendario ci ha posto in questa settimana. Anzitutto perchè è l’ultima del trittico; poi perchè siamo come in un otto volante pronto a partire: non dobbiamo distrarci, nè dimenticarci che siamo in zona playout. Incontriamo un avversario che ha appena cambiato sistema di gioco ed è reduce da una bella vittoria. Io a miei giocatori l’ho detto subito: non dobbiamo mollare di un millimetro, altrimenti non possiamo fare questo lavoro. Chi andrà al posto di Vuthaj? Io tengo tutti in considerazione. Tonin ci consente di giocare in un certo modo e a livello morale sta bene perchè ha compreso che è un giocatore che mi piace; perciò sarebbe pronto anche a giocare dall’inizio. Ogunseye invece ha caratteristiche diverse per un altro modo di giocare: lui da’ maggiori punti di riferimento, a sua volta sta bene perchè ha appena fatto gol e quindi potremmo sfruttare anche la scia di questo suo momento positivo. Sceglierò in funzione del loro stato di forma e delle caratteristiche dell’avversario.

L’approccio positivo a Castellammare anche nei subentrati? Questi giocatori sono professionisti. Sanno che devono farsi trovare pronti perchè chi non sfrutta ogni occasione rischia di restare fuori. Chi sta lavorando con me in questo momento mi sta dimostrando di essere dentro al progetto. Anche chi è entrato nel finale era già preparato per farlo e lo hanno dimostrato. Questo vuol dire essere squadra, essere connessi l’uno all’altro e questo è quello che loro devono fare, sempre. Rizzo tra i tre centrali? E’ un giocatore che più di altri ha le caratteristiche per fare anche questo ruolo ed è una soluzione utile per me ed interessante per lui perchè più ruoli sanno interpretare e più possibilità hanno di giocare. Non è l’unico, anche Costa e Leo secondo me potrebbero giocare in quel ruolo.

Come stiamo di testa? È un fattore fondamentale: se il nostro lavoro va bene, la testa ci induce a essere più positivi. Sono arrivati due risultati importanti arrivati grazie alle prestazioni: esserci resi conto di aver potuto concretizzare in partita il lavoro fatto in allenamento ci ha fatto bene sul piano mentale. Ora iniziamo anche a cercare qualcosa di diverso quando abbiamo palla, ma non è ancora il momento di sentirci bene: la situazione è ancora molto complicata e non dobbiamo rilassarci. I gol? Sia col Crotone che con la Juve Stabia non abbiamo sfruttato tutte le occasioni che ci siamo costruiti. La spiegazione che mi do è che quando manca la serenità si arriva contratti all’impatto con la palla, con troppa frenesia o troppa irruenza. La lucidità è conseguenza anche della condizione fisica, più lavoriamo più possiamo ragionare e giocare con tranquillità e consapevolezza: è questo il circolo virtuoso che dobbiamo innescare.

Sciacca? A Castellammare è uscito per un colpo allo stomaco, ma ieri è oggi si è allenato ed è disponibile come tutti gli altri a parte Papazov che ha un problema alla caviglia e chiaramente lo squalificato Vuthaj. Cosa non mi piace della squadra? Io avevo visto più attenzione già nel primo tempo con la Gelbison, fino al gol preso per un errore di lettura gravissimo della linea difensiva. A quel punto c’è stato un blackout clamoroso. È su questo che dobbiamo lavorare per trovare gli stimoli dentro di noi per capire che le partite si possono riprendere e anche vincerle. A Castellammare questo abbiamo saputo farlo e l’abbiamo recuperata con pieno merito.

L’Andria? Ha un allenatore che conosco e che ritengo preparato e con delle idee: lui ha capito che la sua squadra aveva difficoltà e ha cambiato modo di giocare, che è segno di intelligenza. Per quanto ho visto è una squadra che ha palleggio, determinazione e capacità di lottare. Perciò non sarà una partita facile. Non mi aspetto che vengano qui in modo spavaldo e quindi per noi sarà un avversario da prendere con le pinze. Loro sono bravi sulla profondità e fisici sulle palle inattive, ci sarà da stare attenti. Oltretutto di fatto è uno scontro diretto, e questo non dobbiamo dimenticarlo anche se nell’ambiente qualcuno lo fa. Gli scontri diretti non vanno sbagliati.

La coppia d’attacco? Per come lo intendo io, il 3-5-2 deve avere attaccanti bravi ad attaccare la profondità. Tonin è un giovane che ha forza e capacità di giocare in questo modo, per me può giocare con D’Ursi, che a sua volta ha un’accelerazione che non ha nessuno in questa squadra e che per me proprio per questo come esterno era sprecato. Lui deve sfruttare le sue qualità in campo aperto, e può giocare insieme anche ad Ogunseye. Odjer? Quando è entrato ha fatto quello che gli ho chiesto e lo ha fatto bene. È un giocatore che non devo certo scoprire io. Io opero scelte in base al contesto del momento ma lui sa che ha la mia stima. A lui piace giocare avanti alla difesa ma per me ha forza per fare la mezzala, attaccare, ribaltare l’azione o chiuderla. Ha un passaggio pulito che è un vantaggio da sfuttare non solo in posizione da play. È sicuramente un giocatore che tengo in considerazione. Anche con lo stesso Schenetti ho voluto parlare: ci siamo confrontati perché è un altro giocatore che non voglio perdere, come lo stesso Peralta o altri. Il mio lavoro è quello di trovare una soluzione che possa valorizzare l’intera squadra e in tal senso lo stesso 3-5-2 ha mille sfaccettature. Ogni giocatore in base alle sue caratteristiche deve lavorare per fare il suo, lavorando per migliorare i propri punti deboli in questo sistema di gioco.

La nostre parole d’ordine? Sempre le stesse: dare continuità, crescendo sotto tutti i punti di vista, e migliorando anche in fase realizzative. Quest’anno ad esempio non ancora abbiamo mai segnato nel primo tempo: anche questo dato deve cambiare. 

Giancarlo Pugliese

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