Siamo al 2 ottobre 2018: c’è una storia di polemiche e veleni tra il presidente della Virtus Entella Antonio Gozzi ed il Foggia di cui erano proprietari all’epoca dei fatti i fratelli Sannella con le dichiarazioni dell’ancora attuale patron dei liguri. Gozzi all’epoca dei fatti non risultò simpatico alla tifoseria di Capitanata proprio per queste sue affermazioni che riportiamo e che crearono malumore nell’ambiente societario rossonero.
Il presidente dell’Entella, Antonio Gozzi non si dà pace e spera che la sua squadra possa essere ripescata il 9 ottobre, giorno in cui il TAR si pronuncerà sull’eventuale riammissione della società ligure. La Virtus Entella, fino ad ora è scesa in campo solo la prima giornata nel campionato di Serie C, poi, partite sospese, si attende l’esito del TAR. Ai microfoni di Gianlucadimarzio.com, è intervenuto il presidente Gozzi che non ha risparmiato nessuno. Ecco le sue parole:
“Siamo vittime di un’ingiustizia clamorosa perché siamo retrocessi in un campionato falsato. In quel campionato c’erano il Foggia, definita dalla Procura una “lavatrice di soldi,” e tre società che a fine campionato sono fallite (Bari, Cesena e Avellino). Il Cesena non poteva nemmeno iscriversi al campionato e il Chievo ha beneficiato di plusvalenze fasulle in Serie A! A farne le spese siamo stati noi.”
Gozzi punge ancora il Foggia Calcio: “Al Foggia era stata chiesta la retrocessione, poi, si è arrivati a 15 punti di penalizzazione da scontare nel campionato 18/19. Magicamente i punti sono diventati 8 e pur di non riammetterci hanno ridotto ancor di più la penalizzazione, nonostante abbiano utilizzato soldi in nero”
Sul caso Cesena:
“ La procura chiese 15 punti al Cesena da applicare nella stagione 17/18 ma il Tribunale Federale non era d’accordo, la penalizzazione doveva essere scontata nella stagione 18/19. Adesso sono partiti dai dilettanti. Tutti i dirigenti del Cesena hanno patteggiato, le carte parlano chiaro, hanno falsato il bilancio per 25 milioni di euro. Conclusione? Proprio perché il Cesena è ripartito dalla serie D, non è più giudicabile perché ha perduto l’affiliazione”.
Poi conclude:
“Forse non ci considerano perché non portiamo 50mila persone allo stadio. Mi aspetto che il 9 ottobre si faccia giustizia. Mi appellerò persino al Consiglio di Stato se ce ne sarà bisogno. Sono abituato a lottare, la Serie B ci spetta di diritto. Questa situazione sta facendo ridere il mondo perché non ci sono regole, ognuno fa quello che vuole, tanto è vero che mi ha contattato anche la BBC per un’intervista.”
(fonte: lagoleada.it)