Le partite di Nations League hanno restituito un Hazard in buona forma e lui stesso si è detto felice delle sue prestazioni. Così come lo è stato il CT del Belgio Roberto Martinez, che ha parlato della condizione attuale della sua stella.

Si avvicinano i mondiali e molti si chiedono in che condizioni arriveranno le stelle del pallone alla manifestazione iridata. In Belgio il grande dubbio si chiama Eden Hazard. Il trequartista del Real Madrid è reduce da tre stagioni alla Casa Blanca che definire complicate rischia di essere un eufemismo. Quando è arrivato, per oltre 100 milioni, doveva essere colui che avrebbe cercato di far dimenticare Cristiano Ronaldo, a partire dal numero 7 sulla schiena. Ma gli infortuni non gli hanno mai dato tregua, costringendolo a stop lunghi e frequenti. Per lui con addosso la camiseta dei campioni d'Europa appena 66 partite e 6 reti, non proprio i numeri che ci si aspettavano da un talento come lui.

Le partite di Nations League, però, hanno restituito un Hazard in buona forma e lui stesso si è detto felice delle sue prestazioni. Così come lo è stato il CT Roberto Martinez. L'allenatore spagnolo, che ormai è al suo terzo grande torneo alla guida dei Diavoli Rossi, ha parlato della sua stella in un'intervista alla Cadena SER e ha confermato l'ottimo stato attuale del capitano della sua selezione. E le sue dichiarazioni faranno felici anche Ancelotti e i tifosi dei Blancos... "È nel miglior momento della sua carriera, mi ha sorpreso vederlo in questo stato fisico e mentale così buono a giugno. Con la Polonia ha fatto registrare dati fisici che non si vedevano dalla partita col Brasile ai mondiali del 2018".

Dunque, ottime sensazioni, sia per il Belgio, che per gli spagnoli. "I tifosi del Real vedranno un Hazard totalmente diverso, non ha dolori nè problemi derivanti dagli infortuni passati. È ossessionato dal fare bene al Real Madrid e vuole anche vincere il mondiale. E quando hai un calciatore come lui, che sa fare la differenza, è sempre positivo". Comunque vada a finire in Qatar, però, è possibile che Martinez lasci la panchina. Cosa gli riserva il futuro? "Dopo sei anni in una nazionale, sicuramente un club, ma ora ho capito come funzionano le cose e ho le idee chiare. Il calcio moderno dipende dal progetto e da chi te lo offre, che deve capirti e accettare le sconfitte. Se ogni tre sconfitte cominciano i dubbi, una società non può crescere". Dunque, le eventuali pretendenti sono avvisate...

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