Giusto ieri la nostra testata IlFoggia.com  aveva “aperto” un canale diretto con i lettori e sostenitori rossoneri con l’intenzione dichiarata di avviare un dibattito civile, sereno ma circostanziato sulle vicende del nostro Foggia. Il primo contributo non si è fatto attendere: alla nostra email (che ricordiamo a tutti: [email protected]) ha scritto il signor Maurizio Locurcio che ci ha autorizzato a pubblicare il suo intervento. Il canale resta aperto per tutti i nostri lettori che vorranno animare il dialogo sul presente e futuro del club dei Satanelli.


Buonasera a tutti voi tifosi del Foggia. Questa stagione calcistica è lo specchio della società-Canonico ovvero di un presidente padre padrone inadeguato e con idee confuse. Io vorrei partire dalla fine del campionato scorso, in cui il maestro Zeman ha deciso di lasciare sprecando non parole positive verso Canonico. Occorre del resto ricordare anche l’allontanamento di Peppino Pavone con Zeman quasi dimissionario a Gennaio. Detto questo, a inizio stagione viene preso Boscaglia con un direttore sportivo e con 1000 proclami: sappiamo tutti com’è andata a finire. In seguito, il patron ingaggia il DS Lauriola, uno dei migliori DS in circolazione, e prende Fabio Gallo con il quale il Foggia lotta per il vertice ma in questa fase si dimette anche Lauriola. Quindi la promozione di Sapio, ragazzo di 30 anni, come DS e a seguire una campagna acquisti (di Gennaio, ndr) che come abbiamo visto è a dir poco inquietante. Vedi Vacca in sovrappeso che non riesce a correre o Beretta che sembra il Pilleddu dei tempi bui. In questa fase si dimette Fabio Gallo, con motivazioni che ora possiamo dire assolutamente giustificate, e viene ingaggiato Mario Somma, un allenatore da anni fermo dopo numerosi esoneri e che faceva il commentatore TV. (…) Dove voglio arrivare? Io non mi soffermo sul piano tecnico poiché abbiamo una squadra comunque molto competitiva ma il problema è il caos societario e dirigenziale che porta a delle scelte scellerate poiché se tutti questi allenatori e Direttori Sportivi (per non dimenticare altri dirigenti che si sono dimessi) sono andati via tutti più o meno in polemica con il Presidente, o sono tutti diventati pazzi oppure è tutto vero. Quindi senza giri di parole mi auguro che la sua esperienza a Foggia possa avvicinarsi presto al termine. Sempre Forza Foggia.

Maurizio Locurcio

Gentile signor Maurizio, come avrà notato abbiamo preferito “edulcorare” la sua missiva di qualche espressione non proprio lusinghiera. Tuttavia ci sembra che il senso del suo messaggio non ne venga affatto alterato. L’elenco di allenatori e direttori sportivi (4 per ciascuna categoria in meno di un anno solare) è senz’altro più che eloquente di una gestione che, non foss’altro per questi aspetti, non parrebbe improntata ad una programmazione lungimirante mentre sembra subire fin troppo “contingenze emotive”, chiamiamole così, che oggettivamente hanno finito con rendere esasperati diversi momenti e varie decisioni assunte dai protagonisti di questa storia. Dal canto nostro, anche al netto della sua opinione personale sul mercato invernale e quant’altro, continuiamo a ritenere la vicenda Gallo emblematica di un modo perfino autolesionistico di gestire le diverse situazioni che la traiettoria di una società di calcio può presentare. In estate, a nostro avviso, fu costruito un organico nient’affatto povero di qualità tecniche ma (e questo era il problema) piuttosto mal assortito rispetto al progetto tecnico che, con l’ingaggio di Boscaglia, si riteneva di varare: un progetto che, proprio (ma probabilmente non solo) per l’errato assemblaggio di giocatori pur di valore, si è rivelato quantomeno velleitario. Restituendo la plastica rappresentazione di un deficit di competenza tecnica nel costruire e poi gestire l’organico. Resta un fatto che, quando questa è stata “reimmessa” nella catena decisionale della società con l’ingaggio di un ds adeguato al ruolo e alla categoria come Matteo Lauriola, le cose siano sensibilmente migliorate: intanto con l’arrivo di Gallo dopo quasi due settimane di “vuoto” tecnico; quindi (o almeno questa è stata la nostra impressione) con un ritrovato “ordine” all’interno della squadra, che aveva evidentemente bisogno di qualche punto di riferimento tecnico più appropriato. Gallo ha avuto il merito di raddrizzare la barca con inventiva, lavoro e anche una bella dose di coraggio: componenti necessarie per concepire un radicale (e rapidissimo) cambio di schema e di modo di giocare, nonchè per convincere almeno 4 giocatori (Leo e Rizzo, “convertiti” da esterni a “braccetti” della difesa a 3; Schenetti, trasformato in mezzala con compiti completamente diversi da quelli a cui era abituato; Peralta, traslato dalla posizione di trequartista/esterno d’attacco a quella di seconda punta) ad adattarsi ad un ruolo per loro inedito. I risultati sono arrivati pressocchè subito, in un crescendo che sembrava inarrestabile. Fino al mercato di gennaio, su cui anche noi abbiamo nutrito forti perplessità in merito ad un impoverimento quantitativo della rosa in un momento decisivo del torneo. L’epilogo della vicenda Gallo ha senz’altro lasciato l’amaro in bocca, anche e soprattutto per la modalità: ci è parso infatti profondamente ingeneroso, eccessivamente livoroso e anche assai poco elegante definire un tecnico arrivato a scalare 14 posizioni in classifica dopo aver realizzato ben 39 punti in 22 partite, come uno Schettino, già “spostatore di cinesini in Azerbaigian” e “campione di esoneri”. Specie considerando che di esoneri in carriera Gallo, in realtà, ne aveva subìti appena uno: a Potenza, dov’era approdato proprio in sostituzione di Somma, quest’ultimo, al contrario, reduce da ben 8 esoneri (cui si aggiungono le dimissioni di Cosenza nel 2011) nelle ultime 11 esperienze in panchina. Ci auguriamo, per il bene del Foggia e di una squadra che si è comunque guadagnata il consenso e l’apprezzamento della piazza realizzando contro ogni aspettativa un piccolo miracolo di classifica (viste le premesse), che Somma possa smentire le tante dicerìe e anche quella definizione (“campione di esoneri”) che il presidente aveva riservato al suo predecessore. Non rendendosi conto, in tal modo, di rischiare di delegittimare sin da subito il tecnico che ne ha poi preso il testimone.

La ringraziamo per il suo contributo, che ci auguriamo dia il via ad altri interventi, anche di tenore diverso dal suo. Siamo aperti a tutti e a tutto. Continui a seguirci.

La Redazione

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