Rino La Forgia
NON TOCCATE ZEMAN

Facendo un passo indietro di qualche giorno, confesso che deliberatamente ho preferito non vedere l’incontro di Coppa Italia contro l’Andria, poichè avevamo tutto da perdere, in quanto l’avversario veniva descritto in tono molto dimesso, con tante defezioni e con l’unico scopo di concentrarsi sul campionato e su una posizione di classifica piuttosto deficitaria. Motivo per cui l’incontro era stato definito come una pratica da portare a termine semplicemente timbrando il cartellino. In caso contrario, così come è successo, avrebbe portato ulteriori critiche verso il mister e la squadra. Situazione che assolutamente non condivido, così come non condivido il non prendere atto di tante considerazioni. Certo a noi tifosi piace dire la nostra sul gioco, sui singoli e sullo stesso allenatore, ma è un semplice parlare come si fa da che è nato il calcio, poichè siamo appunto tifosi, altrimenti avremmo tutti il patentino.
Sul mister non c’entra nulla che ne sia un suo grande estimatore: la realtà e la sua storia dicono che è uno abituato a lavorare con giovani sconosciuti e nonostante ciò il suo calcio ha deliziato platee anche oltre confine. Troppo facile avere in panchina delle eccellenze con una barca di soldi d’ingaggio e con direttive di spese di centinaia e centinaia di milioni per allestire una rosa. Io mi tengo ben stretto il boemo. Riguardo i nostri ragazzi vorrei che considerando le poche esperienze in carriera ed appunto la giovane età, si comprendesse piuttosto che bisognerebbe coccolarli ed incitarli e non trattarli come professionisti ormai affermati, che magari come ho sentito dire, giocano svogliati o semplicemente non sono all’altezza. Non ci sto, perchè non si può essere brillanti a Bari e poi bidoni per il resto.
Sempre sulla rosa molti erroneamente fanno paragoni col passato dimenticando ahimè che non parliamo di serie A o dell’ultima Zemanlandia (2011), quando cioè le big del calcio ci davano molto volentieri i propri gioiellini, a patto che fossero di passaggio a Foggia. Quest’anno che abbiamo voluto fare le cose con intelligenza (molti sono di proprietà), è evidente che non parliamo nel breve di elementi pronti per una carriera ad altissimi livelli.
A tutti questi esteti del calcio poi vorrei chiedere se si sono svegliati da un letargo di almeno 3-4 anni, perchè altrimenti non si spiega. Sarà il nome Zeman che ispira chissà quali richieste? Mi si spieghi se per caso siano stati fatti proclami di serie B o di una semplice posizione ottimale per i play. Classifica alla mano, siamo per caso nelle ultime posizioni? O semplicemente, sempre classifica alla mano, se il Foggia fosse guidato da pinco pallino, saremmo così ipercritici?
Su Foggia-Paganese invece avevamo il ritorno di Grassadonia come avversario. Parere personale: da quando seguo il Foggia lo ritengo il peggior mister alla guida dei rossoneri, da un punto di vista tecnico (ce ne sono stati diversi), ma soprattutto da un punto di vista comportamentale. Bene, contro i campani ammetto che speravo nei 3 punti ed anche al di là del gioco espresso, perchè a Foggia non c’è equilibrio e si fa presto a mettere sulla graticola un’icona del calcio. Noto infatti con sorpresa e forte dispiacere che si spacca in otto (e non in quattro) il capello. Leggevo persino sul 3 a 0 critiche sui social su tizio o caio, senza rendersi conto delle considerazioni già evidenziate. Così come non comprendo anche di situazioni apparentemente banali, quali la fascia di capitano non assegnata al solito Curcio, con intromissioni della dirigenza, pari alla gestione del caso Kragl. Spero di sbagliarmi, ma mi piacerebbe (lo dico dall’inizio) che ognuno facesse la propria parte, evitando di arrivare a possibili scontri. Tornando al calcio giocato ed alla partita, a mio avviso il migliore in campo è stato proprio Curcio. Un faro dalla trequarti in avanti, al di là di critiche incomprensibili. Una partita con difficoltà nella prima frazione di gioco, ma che dopo la realizzazione di Ferrante, ci ha visti man mano più sciolti, più tranquilli e soprattutto più incisivi. A dimostrazione del fatto che questi ragazzi hanno bisogno piuttosto di essere tranquillizzati ed incitati, pur essendo ancora lontani dalle giocate a cui siamo abituati con Zeman. Solo considerando poi le ultime 5 partite, segnalo che non abbiamo mai perso e che solo la capolista Bari ha incassato 2 sconfitte. Per conto mio ribadisco dunque che se lasciamo lavorare in pace il Maestro, nessun traguardo ci è pregiudicato, ma senza vivere con delle grosse attese. In ultimo, le 1000 presenze in panca del boemo (a Foggia). Ne vogliamo parlare? F. F.

Rino La Forgia
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