Catania – Foggia: la prima volta ed altri ricordi

Non comincia bene per i nostri colori la storia di Catania – Foggia, una classica tra due regine del Sud, che ha visto anche ben tre precedenti in Serie A (due sconfitte ed un pari).

Il 4 novembre 1935, ottava giornata del Campionato di Serie B, infatti, i rossoneri incassano una pesante battuta d’arresto, 1 a 5, sconfitta maturata per altro tutta nel secondo tempo, con tre reti incassate negli ultimi tredici minuti, e dopo essere addirittura passati in vantaggio. Un chiaro presagio di quella che si rivelerà una tradizione negativa, un match sempre ostico per il Foggia, che ha visto raccogliere le prime soddisfazioni, ovvero le prime vittorie, solo in tempi recentissimi. La prima in assoluto, il 25 marzo 2017, 1 a 0 grazie ad un’autorete, colta dai rossoneri di Stroppa in quella che probabilmente, dopo la vittoria con il Lecce, e proprio in considerazione della tradizionale difficoltà delle trasferte ai piedi dell’Etna, fu la partita che lanciò definitivamente il Foggia verso la Serie B. E poi, giusto qualche mese fa, il 9 maggio, un sorprendente ed inatteso 3 a 1 che valse il passaggio del turno preliminare dei playoff, forse una delle più belle partite del Foggia di Marchionni (e di certo la più bella del bomber di giornata, Ibou Balde, autore di una doppietta: l’altra marcatura dell’ex catanese Alessio Curcio, ancora pronto domani a guidare il nostro attacco).

Anche prima delle due recenti vittorie (inframezzate dalla sconfitta nella scorsa regular season, nella “solita” sfortunata diretta RaiSport, addolcita almeno da un bellissimo gol di Dell’Agnello, una rarità …), non mancano comunque pagine di bei ricordi legati a Catania – Foggia. Il pensiero va allo 0 a 0 del 1° aprile 1973: il Foggia gioca in dieci dal quinto della ripresa, quando il bomber Giorgio Braglia si fa cacciare dal campo per proteste. Nonostante l’handicap dell’uomo in meno i satanelli riescono a resistere (pure con qualche rimpianto per un contropiede sventato nel finale da una parata del portiere siciliano) al veemente assalto dei catanesi, che solo con la vittoria possono sperare di riagganciare il treno della Serie A. La promozione sarà invece appannaggio del Foggia di Toneatto, che in quella partita, come nelle altre 37 battaglie di quell’entusiasmante campionato, poteva contare su una difesa veramente imbattibile, con il portiere Trentini che stabilì, con 1001’ di imbattibilità, il relativo primato nella storia del Foggia.

Il mio ricordo, tuttora nitidissimo, di bambino di 9 anni, va alla appassionante visione televisiva del secondo tempo della partita (la Rai, al tempo, proponeva ogni domenica un tempo di una partita di serie B, alle 18,15 sul secondo canale, e di Serie A, alle 19 sul primo canale), appassionante perché il mio saggio genitore e tifoso aveva imposto lo spegnimento della radio nel pomeriggio, con ‘Tutto il calcio minuto per minuto’, per poter gustare la partita come se fosse in diretta ! Che emozioni ! E che gran Foggia !

Perdonate il cedimento al ricordo personale. Di seguito, torniamo a quel primo Catania – Foggia, con la cronaca de ‘Il Littoriale’.

“I rosso bleu etnei riprendono quota”

Catania b. Foggia 5 – 1

La squadra catanese è tornata alla vittoria in maniera clamorosa. Il Foggia che non nascondeva velleità di affermazione, è uscito dal campo di Piazza Giovanni Verga sconfitto con un punteggio che non ammette equivoci. Fusa in tutti i suoi reparti, salda in difesa dove l’assenza di Bedendo non è stata notata, brillantissimo l’attacco la compagine etnea dopo un primo tempo nel quale manovrò brillantemente, ma non ebbe incisività per trovare la via della rete, reagì con prepotenza, fino a quando gli ospiti al 6’ segnarono con Torti II. Infatti due minuti dopo con un assalto a valanga la squadra catanese arrivava al pareggio su rigore per mano nettissima del terzino Lavè. Nicolosi tramutava in goal la massima punizione.

Il Foggia ebbe allora il torto di puntare alla vittoria e si lanciò all’attacco. La difesa catanese però tenne duro mentre i cinque arcieri rosso-azzurri ebbero maggiore campo di manovra. Stella è oggi risorto: diventava il cervello del quintetto e così al 12’ Franzoni poteva aggiudicarsi il secondo punto. La squadra ospite trovò modo però di impegnare nelle retrovie e Sernagiotto doveva prodursi in parecchie eccellenti parate. Gli ospiti, velocissimi e volitivi, erano preda all’orgasmo e dovevano subire la chiara e pacata ma brillante superiorità tecnica dei locali. Al 33’ ancora Franzoni su azione iniziata da Stella riceveva un pallone da Nicolosi. L’ala sinistra sferrava un poderoso tiro che scuoteva violentemente la rete foggiana. Tre a uno. Svanita l’impressione del pareggio la squadra catanese giocò con maggiore scioltezza e con più chiara incisività mentre i foggiani sbigottiti cedevano lentamente. I rosso-azzurri premevano con insistenza: perfetta triangolazione Stella-Manazza-Nicolosi e il levriero catanese batte per la quarta volta lo estereffatto Santarello che sostituiva l’assente Narducci alla guardia della rete dei rosso-neri. Venti secondi prima del trillo finale, l’azione è ripetuta e Nicolosi incuneatosi fra i terzini avversari fila deciso. Si ferma a pochi passi da Santarello lo invita ad uscire e dopo un zig zag brillante devia in rete. In campo è il delirio e la fine trova pubblico e giocatori in perfetta concordia. Ha arbitrato in maniera eccellente il signor Mastellari, di Bologna. Non molta folla in campo ma in compenso entusiasmo vivido. I migliori da parte catanese sono stati Stella, Sinibaldi, Sernagiotto ed i due realizzatori. Dei foggiani, Lavè, Boniforti e il giovane Torti II. Le due ali hanno giocato mediocremente.

Catania: Sernagiotto; Finotto, Sinibaldi; De Bortoli, Micossi, Pagliarini; Manazza, Stella, Nicolosi, Casanova, Franzoni.

Foggia: Santarello; Lavè, Del Re; Labate, Boniforti, Mussi; Galante, Lorini, Torti II, Torti I, Pavanello.

Questo invece il commento de ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ (a proposito, bentornata):

La compagine rosso-nera di Capitanata in trasferta a Catania ha dovuto incassare una netta sconfitta che va oltre le previsioni: ai rosso-neri l’insuccesso casalingo della domenica precedente (nel derby con il Taranto, ndr) deve aver nuociuto sul morale, ma ad ogni modo non mancherà ai foggiani di rifarsi al più presto.

Luigi Torti

La rete del vantaggio foggiano è opera di Luigi Torti (II, per distinguerlo dal fratello maggiore Vittorio, già in casacca rossonera dalla stagione precedente). Giovanissimo, proveniente dal Seregno, nato a Varese il 27 marzo 1918, dunque appena diciassettenne al tempo della partita che abbiamo ricordato (la sua fotografia è tratta dalla monumentale opera di Pino Autunno, ‘Foggia, una squadra, una città’). Il precocissimo attaccante mise a segno in quella stagione ben 14 reti, che non valsero a scongiurare la retrocessione del Foggia, ma ad attrarre su di lui le attenzioni dei club di serie A. Torti si trasferì al Genoa, la cui fiducia fu ripagata nella stagione successiva quando, il 6 giugno 1937, l’ex foggiano mise a segno il gol decisivo per la vittoria dei grifoni nella finale di Coppa Italia con la Roma, ultimo trofeo nazionale colto a tutt’oggi da quella che era stata la potenza dominante del calcio italiano delle origini.

Walter Guarini

(RIPRODUZIONE RISERVATA)

[Foto di copertina: un’immagine di una gara interna del Catania (contro il Livorno) nel campionato1935-36]

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