Il debutto di Mason, terzo tecnico stagionale degli Spurs dopo Conte e Stellini, è da incubo per 45’. Poi la squadra si scuote: 2-2 coi Red Devils
Cambiano gli allenatori e le idee, ma il Tottenham resta sempre lo stesso: pazzo, schizofrenico, capace di tutto. Come rimontare due gol al Manchester United nella prima partita con Ryan Mason in panchina, terzo tecnico stagionale dopo Conte e Stellini, dopo aver subito per tutto il primo tempo dando l’idea di essere una squadra impaurita e allo sbando.
È come se i fischi all’intervallo, chiuso sotto 2-0, dei tifosi arrabbiati coi giocatori dopo aver a lungo contestato la proprietà avessero risvegliato una squadra addormentata, che nella ripresa ha tirato fuori tutto il suo talento acciuffando al 79’ con Son un meritato 2-2. Non è certo il pari che cambia una stagione negativa, ma è quello che può dare al Tottenham la convinzione di valere un posto in Europa. Lo United, che era reduce dalla semifinale di FA Cup contro il Brighton, conferma sprecando nella ripresa un vantaggio più che meritato nel primo tempo di non essere nel suo momento migliore.
LE CHIAVI
—Alla fine il pari è giusto, perché lo United ha dominato il primo tempo e il Tottenham la ripresa. Entrambe avrebbero potuto segnare di più nel loro momento migliore, entrambe sono state messe sotto nel loro momento peggiore. Il 2-2 porta il Tottenham a 54 punti in 33 partite, gli stessi dell’Aston Villa, uno più del Liverpool e cinque più del Brighton, ad ora la prima delle escluse dall’Europa che però ha giocato tre partite in meno degli Spurs, in cui Gianni Vio è rimasto l’unico rappresentante italiano. Lo United si ferma in campionato dopo tre vittorie di fila, perde il ritmo del Newcastle, che ha dominato con l’Everton e ora è solo al terzo posto con due punti più dei Red Devils, che però hanno giocato due gare in meno. Lo United ha dominato col talento di Rashford, ispiratore dell’1-0 di Sancho a inizio partita e poi finalizzatore prima del riposo per il momentaneo 2-0. Il Tottenham ha reagito con la classe di Kane, il suo fuoriclasse a cui i tifosi dello United cantano “ci vedremo a giugno” in un corteggiamento che passerà presto dal campo al mercato, visto che il suo contratto col Tottenham scade nel 2024 e non è ancora stato rinnovato. Il centravanti ha sempre saputo cosa fare, anche quando la squadra andava alla deriva nel primo tempo, e nella ripresa da vero leader ha guidato la meritata rimonta, suggellata dal suo splendido assist a Son per il colpo del pari.
LA PARTITA
—Lo United passa alla prima occasione con Sancho, che al 7’ si accentra da sinistra e batte Forster con un bel diagonale. Il Tottenham è confuso, nemmeno Kane riesce ad illuminarlo, e tolta una parata di De Gea su Perisic al 28’ le occasioni migliori le ha lo United. Il raddoppio arriva poco prima del riposo, con un contropiede iniziato da un lancio illuminante di Fernandes e chiuso con Rashford che esulta dopo aver finalmente infilato Forster, che per due volte in precedenza gli aveva negato il gol. Gli Spurs escono dal campo tra i fischi dei loro tifosi ma ripartono furiosamente e accorciano al 56’ con Pedro Porro, che risolve una mischia davanti a De Gea con uno splendido esterno destro. Lo United potrebbe richiudere il match un minuto dopo, ma Fernandes davanti a Forster spara sulla traversa. È il Tottenham a fare la partita ora, a mettere alle corde lo United. E a trovare il gol del pari: succede al 79’, quando Son raccoglie sul secondo palo un bell’assist di Kane, che perfora in contropiede sulla sinistra la difesa ospite. Dopo il pari il Tottenham lentamente si spegne: lo United cerca con più convinzione il gol vittoria ma il risultato non cambia più.
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