Il periodo passato in Premier League è un momento che lo stesso Veron ritiene abbastanza complicato. E a confermarlo ci sono le parole di un ex compagno di squadra all'epoca.

Tra le grandi delusioni di mercato della storia del Manchester United c'è sicuramente Juan Sebastian Veron. La Brujita, attualmente presidente dell'Estudiantes, aveva fatto innamorare la Serie A con le maglie di Sampdoria, Parma e Lazio, ma nel 2001 ha deciso di volare in Inghilterra alla corte di Sir Alex Ferguson. Nei due anni a Old Trafford, l'argentino vince la Premier League ma non convince e viene ceduto al Chelsea, per poi tornare in Italia con la maglia dell'Inter. Un periodo, quello passato in Premier League, che lo stesso Veron ritiene abbastanza complicato. E a confermarlo ci sono le parole di un ex compagno di squadra all'epoca. Anzi, del suo compagno di reparto.

Parlando a The Overlap a Gary Neville, Paul Scholes ha raccontato delle sue difficoltà nel giocare con l’argentino. “Giocavo con Butt, con Keane, con Carrick e mi trovavo bene con tutti. Ma avevo bisogno di qualcuno che giocasse in posizione più arretrata, avevo più problemi quando giocavo assieme a calciatori più offensivi come Veron. Con lui è stato un disastro. Non funzionava, eravamo due ragazzi a cui non fregava niente di difendere e che non sapevano farlo. E io avevo bisogno di avere accanto qualcuno che fosse più disciplinato”. Insomma, una coppia che sulla carta era da sogno si è trasformata in un incubo per il Manchester United.

Che le cose non siano andate benissimo lo sa anche lo stesso Veron. Che parlando qualche tempo fa a  FourFourTwo ha dato la sua visione di quella situazione… “Forse il problema è stato legato alle caratteristiche dei calciatori. Per far funzionare le cose per me, in una posizione in cui c'erano già buone opzioni, bisognava cambiare il modo di giocare di una squadra che faceva bene di suo. E se c'è qualcosa che mi ha creato problemi era la condizione fisica. Io ero abituato a come si faceva in Italia, ma in Inghilterra per mantenersi in forma si giocavano le partite. Non ero abituato a giocare senza parecchia preparazione fisica e a lungo termine le mie performance sono calate”. E giocare con Scholes…è stato più difficile del previsto!

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