Domenica sera l'ennesimo appuntamento: Millonarios favoriti, ma il Boca è in ripresa. Sarà l'ultimo di Gallardo?
Paese che vai, derby che trovi. Non tutte le stracittadine, però, sono uguali. Ci sono partite in cui di fronte non si trovano soltanto due squadre, ma mondi completamente diversi. Derby in cui la tensione sale alle stelle, arrivando a creare un clima di vera battaglia per la supremazia territoriale. C'è un derby che ogni anno attira su di sé l'attenzione mondiale, con tv che si collegano da tutto il mondo per non perdersi un grande classico. Anzi, un Superclásico. Domani sera, calcio d'inizio alle 22 italiane, per l'ennesima volta si accenderanno i riflettori in Argentina, precisamente su Buenos Aires, dove al Monumental il River Plate di Marcelo Gallardo ospiterà gli odiati rivali del Boca Juniors.
Una storia, quella tra Millonarios e Xeneizes, fatta di molto astio e ben poco amore. Alcuni episodi hanno fatto la storia, tra gas urticanti e palloni che cambiano direzione a pochi centimetri dalla linea di porta. Fino ad arrivare all'incredibile epilogo di Copa Libertadores del 2018, con i due club costretti a giocarsi il trofeo non solo in un altro Paese, ma addirittura in un diverso continente.
Gas Pimienta
—Aneddoti e storie incredibili, dunque. Come nel maggio 2015, quando alla "Bombonera" ci si gioca l'accesso alle semifinali della Libertadores. Nel match d'andata il River si è portato sull'1-0. Il ritorno è come sempre una vera lotta, regna l'equilibrio e all'intervallo si è ancora sullo 0-0. Ci si aspetta un secondo tempo d'attacco del Boca, ma le due squadre non finiranno mai quella gara. Rientrando in campo, infatti, i giocatori del River vengono attaccati da alcuni tifosi Xeneizes con dello spray urticante. Partita sospesa, padroni di casa eliminati dalla coppa, multati e costretti a giocare le future quattro gare in casa a porte chiuse.
La partita del secolo
—Tre anni più tardi è il caso più eclatante: le due argentine si ritrovano di fronte a giocarsi il trofeo più ambito, la Copa Libertadores. Match d'andata l'11 novembre alla Bombonera: fuochi d'artificio, tanto agonismo e un 2-2 che sembra essere il risultato più giusto. Tutto rimandato al ritorno, in programma il 26 dello stesso mese, ma anche qui la partita non si disputerà. Non quel giorno, almeno. Pochi minuti prima del match, infatti, il pullman del Boca viene preso d'assalto dai tifosi Millonarios, che gli lanciano addosso pietre, oggetti vari e gas lacrimogeni. Giocatori all'ospedale e partita rinviata al giorno dopo, salvo poi subire un ulteriore spostamento. Non solo di data, ma di luogo. La finale tutta argentina della coppa più importante del sudamerica finisce così per essere giocata al Santiago Bernabeu di Madrid, a 10 mila chilometri di distanza. È la sconfitta della Conmebol e del calcio argentino. Sul campo, va in scena il solito spettacolo: avanti il Boca con Benedetto, rimonta River fino al 3-1 finale dell'apoteosi Millonarios.
La mano de dios
—L'ultimo incredibile episodio nel marzo di quest'anno. Il 25 novembre 2020 il mondo ha detto addio a Maradona, icona bochense. Quattro mesi dopo, alla Bombonera si gioca il Superclásico: sul risultato di 1-1, il River al 90' sogna il raddoppio. Cross di Girotti, l'estremo difensore di casa, Andrada, sbaglia l'intervento e palla che sembra destinata ad entrare. Sulla linea, però, clamorosamente la sfera cambia traiettoria, finendo per continuare la sua corsa fuori dalla porta. "È la mano di Maradona", grida il telecronista, "quella zolla sicuramente ha il numero 10 sulle spalle!". In tribuna, Juan Roman Riquelme non riesce a crederci.
L'ultima di Gallardo?
—Quello di domenica, insomma, non è un derby come gli altri. Tornano i tifosi allo stadio dopo oltre un anno, quale migliore occasione se non il Superclásico? Ci si gioca tanto, dalla supremazia cittadina alla possibilità di puntare al titolo. Millonarios favoriti, quanto meno per il fattore campo e per una classifica migliore. Gli uomini di Gallardo sono secondi a -2 dal Talleres, mentre gli Xeneizes stanno vivendo una difficile stagione: eliminato in Copa Libertadores dai brasiliani dell'Atletico Mineiro, il Boca occupa attualmente la sesta posizione in campionato ed è sotto la guida di un allenatore ad interim, l'ex leggenda del club Sebastian Battaglia.
Ma quello del Monumental rischia anche di passare alla storia come l'ultimo Superclásico di Marcelo Gallardo. Il tecnico del River, uno degli eroi della notte di Madrid, ha il contratto in scadenza il 31 dicembre ed è tra i possibili nomi per la panchina del Barcellona. Come se non bastasse, il River non vince un derby in campionato al Monumental da dieci anni. Di motivi per seguire il match, insomma, ce ne sono.
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