Prestazione double face per i rossoneri a Campobasso. Questo è perlomeno l’impressione generale che l’1 a 1 del “Nuovo Romagnoli” ha perlopiù suscitato. Ma i “venti minuti in cui non ci hanno fischiato nulla” citati da Davide Petermann nell’intervista di fine gara hanno probabilmente scosso le certezze di una squadra che, sempre secondo le parole di Petermann, “era in pieno controllo della gara”. Di contro, un Campobasso arrembante che ha saputo approfittare del grave errore arbitrale sull’azione del primo gol (rimarcato anche da Mister Zdenek Zeman) per riequilibrare una gara comunque difficile per entrambe.

Di seguito, ecco le nostre valutazioni sulle prestazioni dei singoli:

ALASTRA s.v. / Un infortunio muscolare lo toglie dai giochi dopo poco più di mezz’ora, in cui era stato impegnato pochissimo (un cross in area e poco altro), distinguendosi più che altro per un rinvio sbilenco.

[33′ VOLPE 5 / Entra “a freddo” ma viene impegnato solo nel secondo tempo. Il gol è sul suo palo e anche se l’intera azione, nata dal fallo su Petermann, sorprende tutti i rossoneri, è difficile non attribuirgli qualche responsabilità. Si riscatta in un doppio intervento su Rossetti e Liguori ma sfiora il patatrac su una presa alta difettosa e in generale stavolta non da’ troppa sicurezza al reparto]

GARATTONI 6,5 / La sfida sulla sua fascia non è semplice ma si disimpegna discretamente ed un suo bel cross che Martino manca di un soffio meritava miglior fortuna.

DI PASQUALE 6,5 / L’affiatamento con Sciacca va perfezionandosi sempre più. Non è un caso che Zeman abbia definito quello arretrato il reparto che sta facendo meglio. L’espulsione è figlia di un metro di giudizio senz’altro eccessivo del direttore di gara. Peccato perderlo domenica, in un match che non si potrà fallire.

SCIACCA 6,5 / Si muove in sincrono con Di Pasquale e sia lui che il compagno di reparto hanno piedi buoni anche in fase di impostazione. E’ una coppia sempre più solida e Sciacca (unico rossonero sempre presente e mai sostituito) ne è perno indiscutibile.

NICOLETTI 6,5 / Torna a dare la sua consueta spinta e, come spesso accade, a sinistra il Foggia va più forte che a destra. Bella la combinazione e l’assist per il gol di Ferrante. Ci auguriamo che la sostituzione sia stata solo precauzionale.

[74′ RIZZO PINNA s.v. / Zeman riconfigura tutti e tre i reparti e lui va a fare l’esterno sinistro nel tridente. Purtroppo la girandola non sortisce effetti ed anzi gira a vuoto.]

GAROFALO 6,5 / Continua a convincere. Corre, pressa, crossa, suggerisce. Fa un gioco essenziale e questo è un grande pregio nel gioco di Zeman.

[62′ BALLARINI 5,5 / Ha leggiadria fisica e tecnica, ma non si inserisce nel sistema di squadra e col suo ingresso al posto del settepolmoni di Lioni si perde anzi qualcosa]

PETERMANN 5,5 / Su di lui è assolutamente fallo. Ciò premesso, tende a perdere con troppa frequenza palloni sanguinosi, che guarda caso provocano spesso guai grossi. Si muove molto, ma più che sè stesso vorremmo che muovesse di più i palloni.

GALLO 5,5 / A correre, corre sempre tanto. Oggi però con meno lucidità. C’è da dire che in mediana i molisani non fanno complimenti e l’arbitro, più che tirar fuori cartellini a go-go, sarebbe stato opportuno fischiasse i falli che c’erano.

[74′ DI JENNO s.v. / Zeman lo sistema a centrocampo. Fa legna in un finale caotico, e ha una buona idea per Ferrante che non realizza molto bene. Lui e Martino sono i due “jolly” della situazione]

TUZZO 5,5 / Quanto a movimenti, è senz’altro “zemaniano”. Non è un caso che il Maestro lo riproponga per la quarta volta di seguito (Coppa compresa), preferendolo a Merkaj. Nel primo tempo detta qualche assist, ma alle premesse non seguono i fatti e dopo un’oretta esce

[62′ MERKAJ 5 / Non riesce più a incidere. E sbaglia anche due falli laterali. Che gli è successo?]

FERRANTE 6,5 / E’ il solito lottatore. Ingaggia un duello tutto fisico col granatiere Dalmazzi ed è sempre pronto a proporsi anche in profondità. A inizio gara su di lui c’era un rigore, se non fosse per un fuorigioco assai dubbio. Implacabile sul gol (e ottima anche la preparazione con Nicoletti). Se solo gli arrivasse qualche pallone in più…

MARTINO 6,5 / E’ la grande sorpresa in formazione. Zeman gli ritaglia ancora un altro ruolo, ed è già il terzo. Specie nel primo tempo funziona anche bene. Essendo terzino, conosce tempi e movimenti di Nicoletti, e infatti si trovano a meraviglia. Poi nel secondo si fionda da attaccante d’area navigato sul cross di Garattoni e non ci arriva per un niente. Nella riconfigurazione finale che fa Zeman coi cambi torna a fare il terzino. L’abnegazione e la disponibilità ad adattarsi sono encomiabili e vanno premiate.

Giancarlo Pugliese

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