Certo è che il calcio si è evoluto nel corso degli anni. Dapprima eravamo ingenui ed il tifo era solo passione, attaccamento alla maglia e per il resto provvedevano presidente, allenatore e giocatori in campo. Man mano però ci siamo evoluti anche noi sui gradoni. Ci abbiamo messo un po’ (anzi parlo al singolare, mai sia che qualcuno si offende) per scoprire che un treno diretto per Atalanta non l’avrei mai trovato. Siamo diventati poi tutti commercialisti e bancari, scoprendo che le fideiussioni non potevano essere nuove pietanze cinesi. Abbiamo imparato ad essere talent scout sia pur girando i campi polverosi seduti sul divano. Oggi invece a Foggia abbiamo fatto un’ulteriore passo avanti. Abbiamo compreso cos’è un contenzioso. A mio avviso una parola che la farà da padrona qui da noi e chissà per quanto tempo. Tant’è che già qualcuno ha coniato la frase: dove c’è un canonico c’è un contenzioso. Quali? Quello con la Pintus il più eclatante e con lei il citato contenzioso durerà almeno fino al 2023 (ahi voglia a diventare esperti). Solo questo? Macché. Chi bazzica anche superficialmente sa che la lista è parecchio lunga e dunque c’è pure il rischio di una laurea in legge. Ma poi non è che Canonico ci abbia messo tutto del suo se pensiamo agli arredi dello Zac. Certo qualcuno dirà: avesse messo fuori 2.000 euro oggi non rischiavano il campo di gioco. I soliti faciloni. Fossero stati vostri i soldi? Facile parlare col portafogli degli altri. F.f.

Rino La Forgia

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