Il Foggia Calcio ribalta l’Andria in venti minuti. Rizzo, Nicolao e Petermann, tre esponenti della “Vecchia guardia”, rispondono ad inizio secondo tempo all’iniziale vantaggio di Candellori, che nel primo tempo, a sorpresa, aveva regalato il vantaggio all’Andria nell’unica occasione capitata. Finisce 3-1 con lo Zaccheria che canta e i tifosi che applaudono Gallo e i suoi ragazzi. A proposito del tecnico. La cura Gallo ha i suoi effetti e il Foggia Calcio, da malato, oggi può dirsi quasi guarito. Non tanto per la classifica, che risulta ancora deficitaria rispetto alle premesse di inizio stagione, quanto per l’essere squadra (che comporta lotta e sacrificio) e la reazione d’orgoglio che travolge la malcapitata Andria. Non è tutto. Per la prima volta in questa stagione i rossoneri segnano più di un gol in una partita.
FORMAZIONE – Gallo conferma il 3-5-2 con Ogunseye al posto dello squalificato Vuthaj. A centrocampo torna Di Noia dalla squalifica e rileva Chierico. Novità sulla destra dove Garattoni lascia spazio a Nicolao. Cudini, tecnico dell’Andria, gioca a specchio. Stesso modulo con l’unica differenza di Urso leggermente dietro l’attaccante Blosius.
PRIMO TEMPO – Come in ogni scontro diretto che si consideri tale, la prima regola è cercare di “non prenderle” e l’Andria, ben disposta in campo, chiude tutti i varchi al cospetto di un Foggia troppo lento e poco convinto nella metà di campo avversaria. Ne viene fuori in primo tempo senza grandi emozioni. Le più forti arrivano dai tiri da fuori area. Il primo a provarci è Petermann al 6′ ma il capitano mira troppo in alto. Al 10′ Nicolao mette al centro un pallone che Frigerio riesce solo a toccare con la punta per anticipare il difensore, ma la palla termina a lato la sua corsa. Al 14′ una combinazione offensiva porta alla sponda di petto di Frigerio per Sciacca, che di esterno, dai venti metri, sfiora la traversa con un tiro al volo. Dell’Andria non c’è notizia. Anzi si, ed è clamorosa. Al 32′ la formazione di Cudini è inaspettatamente in vantaggio, perché concretizza l’unica azione costruita: palla messa al centro da sinistra e Candellori, approfittando di un mancato rinvio di Malomo (sfortunato nel rimpallo che strozza il pallone tra le sue gambe), approfitta per inserirsi, recuperare il pallone e battere il portiere. Al 43′ in azione di contropiede Bolsius arriva da solo davanti al portiere ma ritarda il tiro e si fa chiudere dalla difesa in recupero.
SECONDO TEMPO – Cosa avrà detto, a questo punto, il tecnico Gallo negli spogliatoi? Lo sanno forse solo i muri, ma il risultato è clamoroso. Il Foggia entra in campo con il diavolo addosso e ribalta in venti minuti l’Andria fino al 3-1. Apre le marcature Rizzo al 2’s.t.: angolo di Costa e piatto al volo di Rizzo che mette in equilibri la partita. Uno a uno. All’ 8’s.t. Il Foggia raddoppia e passa in vantaggio. Ogunseye resiste a una carica difendendo un pallone in profondità di Petermann, per poi mettere al centro un pallone che Nicolao piazza sotto la traversa. Esplode lo Zaccheria, cori e applausi. Al 13′ s.t. D’Ursi ci prova su sponda di Ogunseye, ma ne risulta un tiro strozzato e il portiere può parare tranquillamente. L’Andria, con un moto d’orgoglio, torna a farsi pericolosa al 16′ s.t con una punizione di Urso, che impegna il portiere alla deviazione in calcio d’angolo. Solo una scintilla nel fuoco rossonero e al 19’s.t. Il Foggia triplica. Petermann dalla distanza infila l’angolino con una delle sue conclusioni. La partita finisce qui. Qualche sussulto arriva solo nel finale. Al 44′ un tacco (alla Bettega) di Paolini viene parato senza problemi dal portiere del Foggia. Al 45′ D’Ursi in contropiede, contrastato da un avversario, mette a lato. Tre a uno e giusto così.