L’astinenza dalla vittoria si allunga a sei giornate (Coppa Italia compresa), ma il pari sul campo della capolista Juve Stabia per il Foggia è una piccola lucina in fondo al tunnel della crisi. Al Romeo Menti di Castellammare finisce 0-0 una partita in cui la squadra rossonera ha messo in cima alla lista degli obiettivi mantenere la porta imbattuta e ritrovare solidità offensiva. Obiettivo centrato, in attesa di trovare la scintilla buona per riaccendere l’attacco, che oggi ha fatto fatica a tenere alta la palla e a permettere alla squadra di conquistare metri per portare pericoli in fase offensiva. Il match ha vissuto due fasi. La prima, quasi soporifera e senza sussulti; la seconda più aperta ma costellata da incredibili errori offensivi di entrambe le squadre.
FORMAZIONE – Cudini deve fare a meno di Beretta, Rizzo, Marino, Antonacci e Cucchietti. Il 3-5-2 disegnato dal tecnico vede Di Noia arretrato in difesa a far reparto con Carillo e Riccardi. A centrocampo il play è Vacca con Odjer e Martini ai lati. In attacco la coppia Tonin-Embalo.
PRIMO TEMPO – Il Foggia gioca accorto in difesa, con un baricentro abbastanza arretrato che complica di molto le ripartenze, vista la grande distanza che separa gli attaccanti dalla porta avversaria. Una difficoltà ampliata dalla pressione della Juve Stabia, che aggredisce i portatori di palla rossoneri fin dal primo palleggio. I padroni di casa sono più proiettati in fase offensiva ma non trovano spazi per il tiro in porta. NE risulta un primo tempo nervoso, combattuto a centrocampo ma senza particolari sussulti. I tiri in porta? Solo due, uno a testa. Apre le danze la Juve Stabia al 6’ con un tiro (che sarebbe più giusto definire passaggio al portiere) che Nobile para senza problemi. Poco dopo, al 9’, il Foggia risponde con una semirovesciata di Embalo su assist di Vezzoni da sinistra, ma l’attaccante non ha la giusta coordinazione e il portiere Thiam (uno degli ex dell’incontro) para. Poi il vuoto. Per vedere un tiro verso la porta (ma fuori dallo specchio) bisogna attendere il 43’, quando Buglio si fionda su un traversone di Mignanelli, ma la palla è un metro alta sulla traversa.
SECONDO TEMPO – Cudini cambia. Escono Odjer e Di Noia, rilevati da Salines e Rossi. Poco dopo l’inizio del secondo tempo arriva il terzo cambio: fuori l’infortunato Vacca, rilevato da Schenetti. Al 54’ il Foggia torna dalle parti della porta stabiese, ma il tiro a giro di Embalo dal limite non ha potenza e il portiere interviene senza problemi. Il modulo si trasforma da 3-5-2 a 3-4-1-2. Più in palla, però, è la Juve Stabia con il Foggia che fa fatica a tenere palla in attacco per più di qualche secondo. Al 69’ Cudini sostituisce Embalo con Tounkara. Improvvisamente, al 71’, il Foggia ha la palla buona per il vantaggio. Schenetti buca centralmente la difesa gialloblu e si presenta solo davanti al portiere ma tarda il tiro e si fa recuperare dalla difesa. Al 76’ altro briviso: il Foggia elude la pressione stabiese e manda Tonin solo davanti al portiere, ma Thiam è bravo a chiudere la porta in uscita e a neutralizzare la palla-gol. Dopo lo spavento i padroni di casa tornano pericolosi e all’ 80’ mettono paura al Foggia con un tap-in sotto misura di Candellone, bravo a tagliare a fette la difesa, meno a centrare lo specchio della porta: palla a lato. Due minuti dopo l’attaccante concede il bis. Azione identica e palla buttata malamente fuori da distanza ravvicinata. All’87’ Gerbo, altro ex della partita, impegna Nobile al volo per deviare un angolo su conclusione dalla lunga distanza. Si tratta dell’ultima azione della partita. La testa è gia al prossimo impegno allo Zaccheria con il Messina, dove l’obiettivo è tornare a vincere.