La carta di identità del polacco del Bayern segna ormai 33 anni e bisognerà prima o poi pensare al futuro. Ma l'idea di acquistare Haaland e affiancarlo a Lewa non sembra molto positiva a qualcuno che il norvegese lo conosce bene...

Troppo forte per trattenerlo. Questa l'idea che un po' tutto il mondo del calcio si è fatto su Erling Braut Haaland. Il centravanti norvegese è una macchina da gol e per ora se lo gode il Borussia Dortmund, ma dal momento stesso in cui ha messo piede in Vestfalia, tutti si sono convinti che quella giallonera sarà solo una tappa intermedia nella sua carriera. Del resto, uno così, che segna con una continuità e una facilità incredibile, tutti lo cercano e tutti lo vogliono. Compreso il Bayern Monaco, che quando c'è stata l'asta per il norvegese non ha partecipato, visto che il suo bomber ce l'ha già e si chiama Robert Lewandowski. Ma ora, tutto può cambiare.

FUTURO - Del resto, la carta di identità del polacco segna ormai 33 anni e, nonostante il centravanti continui a segnare, bisognerà prima o poi pensare al futuro. E meglio prima, considerando che dopo la prossima cessione Haaland rischia di finire in un altro top club e diventare inavvicinabile per anni. Quindi, agire subito, magari facendo convivere i due per un po'. Anche se la cosa rischia di creare problemi... Lo spiega alla Bild un altro norvegese, l'ex calciatore Jan Åge Fjørtoft, che da sempre dà indicazioni abbastanza attendibili su Haaland, visto che conosce bene suo padre Alf Inge. "Penso che nessuno, neanche Erling o la sua famiglia, sappia dove giocherà nella prossima stagione, il mondo del calcio sta cambiando. E non è detto che non resti al Borussia".

LEWA - Anche perchè non è questione di soldi. "Haaland non cerca il denaro, non lo ha mai fatto. Pensa sempre al suo sviluppo come calciatore". Per un eventuale trasferimento al Bayern, però, meglio fare attenzione. "Se va al Bayern, da quelle parti avranno un problema di lusso. E Lewandowski non ne sarebbe felice, quindi mi suona complicato". Adattarsi a una big come il Bayern Monaco, invece, non sarebbe un problema. "Uno dei suoi punti forti è la capacità di ignorare la tensione. Non sono preoccupato per lui, si prepara sempre molto bene". Anche se poi, fuori dal campo, è tutta un'altra persona. "Nella sua vita privata è un ragazzo di 21 anni come tanti, educato e umile, che si diverte a giocare a calcio. Ma quando lo vedi in partita pensi che abbia una personalità del tutto differente". Una macchina da gol, che fa gola anche al Bayern...

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