De Bruyne, Grealish e il solito Haaland (26 gol in campionato) lanciano Guardiola. Squadre a 51 punti, ma i Gunners hanno una gara in meno

Dal nostro corrispondente Davide Chinellato @dchinellato

Scacco matto. Il City torna in vetta alla Premier col 3-1 con cui sbanca l’Emirates prendendosi il primo scontro diretto in campionato con l’Arsenal. Una vittoria diventata pesante nella ripresa, quando dal 72’ all’82’ prima Grealish e poi Haaland hanno reso netta la vittoria della squadra di Guardiola, che ora condivide il primo posto in classifica con i Gunners dopo un lungo inseguimento. Aiutato dalla crescita del City, che fa un altro passo per raggiungere il suo meglio, e dalla brusca frenata dell’Arsenal, un solo punto nelle ultime 3 partite dopo averne fatti 50 nelle prime 19. È come se il peso di un organico non vastissimo avesse improvvisamente trovato la squadra di Arteta.

Le chiavi

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Il City vince perché tira fuori il meglio dai suoi campioni. De Bruyne sblocca al 24’ con un bel pallonetto e chiude all’82’ servendo l’assist a Haaland, arrivato a quota 26 gol in Premier in stagione e molto più parte della manovra dei campioni rispetto alle ultime partite. Grealish trova il gol del 2-1 coronando una buona prestazione. Come quella di Bernardo Silva, che Guardiola sacrifica inizialmente come terzino sinistro per limitare Saka, ruolo che il portoghese alterna con quello di mediano accanto a Rodri per poi spostarsi come ala destra in attacco nel momento chiave della partita. I colpi dei campioni sono quelli che sono mancati all’Arsenal: Saka ha segnato su rigore il gol del momentaneo 1-1 prima dell’intervallo ma a destra ha fatto fatica (anche per i colpi proibiti di Silva), Martinelli a sinistra sembra il lontano parente di quello che incantava prima del Mondiale. Arteta prima della partita ha perso il fondamentale Partey: davanti alla ripresa ha giocato Jorginho, ma l’azzurro non conosce ancora l’Arsenal così bene per poter dettare i tempi come fa il ghanese. E in attacco l’assenza di Gabriel Jesus diventa ogni partita più pesante. I Gunners non fanno fatica da oggi, ma questo risultato fa ancora più male perché conferma quello che Arteta sospettava, cioè che il City è ancora superiore, e che l’Arsenal in questa fase sta soffrendo tanto, anche la stanchezza accumulata nella prima parte di stagione da un organico più risicato delle rivali. Per riprendersi la vetta (i Gunners hanno giocato una partita meno del City), Arteta dovrà capire in fretta come risolvere i problemi.

La partita

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È un doppio regalo della difesa dell’Arsenal a sbloccare il match al 24’. Prima Saliba colpisce male di testa un rinvio lungo di Ederson, poi Tomiyasu svirgola per anticipare Grealish: la palla in qualche modo arriva a De Bruyne, che dal limite dell’area infila Ramsdale con un preciso pallonetto. L’Arsenal raddrizza la situazione prima dell’intervallo, con Saka che al 42’ trasforma un rigore concesso per fallo di Ederson su Nketiah. Al 6’ di recupero il City colpisce una traversa con Aké, ma la ripresa ricomincia da 1-1 e senza cambi. Al 57’ Haaland si guadagna un rigore dopo aver vinto un duello fisico con Gabriel, ma la Var lo cancella per un millimetrico fuorigioco del norvegese. Il gol del City è solo rimandato: arriva al 72’, con Grealish che con un destro a girare finalizza un bel contropiede. È la spallata che fa barcollare l’Arsenal, steso dieci minuti dopo dal colpo del k.o. che i campioni portano col solito formidabile asse Haaland-De Bruyne. Per il 3-1 che riconsegna loro la Premier.

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