Chi è causa del suo mal, pianga sè stesso. E’ la massima giusta che chiude la disgraziata serata di Coppa del Foggia. Sono veramente troppe le distrazioni dei rossoneri per non aprire la strada ad un Andria comunque tonico e coriaceo, che ha interpretato nel migliore dei modi i temi principali della gara. E così Foggia saluta la Coppa (importante viatico per saltare qualche turno di playoff) , nonostante il doppio jolly del Garofalo-day.

Zeman è più costretto che persuaso ad un corposo turnover per le tante defezioni (ben 6: Nicoletti, Markic, Petermann, Rocca, Di Grazia, Merola). La sorpresa è l’esordio di Tuzzo, sull’esterno destro del tridente, mentre in retroguardia Di Jenno resta ancora in panchina sebbene qualche frase del boemo a Picerno potesse far immaginare il contrario. Qualche cambio anche nella Fidelis, capitanata dal solito generoso Benvenga (costretto a uscire quasi subito per infortunio), con Ginestra che si affida anche ad un 2002 (Di Pinto). Bene l’Andria nelle battute iniziali, specie dal lato sinistro dello schieramento rossonero dove Martino continua a mostrare qualche disagio. Il Foggia fa pochino: Gallo e Maselli si alternano nella costruzione del gioco, mentre l’inedito tridente prova a giocare sullo stretto con triangoli veloci interessanti ma imprecisi. Cronaca stringata: un cross pericoloso per parte a metà frazione, ed è tutto. Almeno fino all’improvviso vantaggio andriese (33′): dai e vai nella tre quarti rossonera, prima del pallonetto a servire Bubas che turlupina nel rimpallo quattro avversari (uno dei quali, Garattoni, stramazza a terra) infilando un fil di palo lemme lemme che beffa Volpe. Il rocambolesco gol ospite sembra dare la scossa ai rossoneri. Vanno pericolosamente a lato le botte da fuori area di Tuzzo prima e Martino dopo. In mezzo c’è l’ennesimo contropiede verticale andriese che mette ancora una volta in crisi la terza linea di casa. A un nonnulla dal duplice fischio arriva però il jolly di giornata, che spunta fuori dalle inaspettate doti balistiche di Garofalo: tiro terrificante dalla grande distanza su cui Vandelli non può nulla. Equilibrio ristabilito, tra i malumori ben manifestati dagli ospiti che scendono nel tunnel protestando per un presunto fallo avvenuto in precedenza.

Ripresa. Subito dentro Di Jenno e Curcio (per Garattoni e Vigolo) e l’inerzia sembra tutta dal lato dei rossoneri. Il 10 romano sforna subito un paio di giocate interessanti, mentre il tiro a giro di Ferrante è velleitario. Le preventive funzionano e l’Andria si rintana. Ginestra fiuta l’aria ed opta per il triplice cambio, immettendo tre over pesanti tra cui l’ex Di Piazza per Bubas. Sarà la mossa vincente. E’ proprio il siciliano (57′) a cambiare immediatamente le carte in tavola: prima tenta un dribbling di troppo in area favorendo il recupero precipitoso di Girasole; subito dopo brucia Di Jenno sul secondo palo sul cross di Nunzella insaccando di testa il nuovo vantaggio andriese. Zeman risponde inserendo subito Merkaj per Tuzzo. E dopo tre minuti il Foggia sciupa la più grossa delle occasioni. E’ scaltro Curcio a battere in fretta il corner scorgendo Di Jenno proiettarsi in area prima dei piazzamenti. Bonavolontà lo falcia ed è rigore: sembra fatta per il pari ma Curcio si fa ipnotizzare da Vandelli. Ma è la magic night di Garofalo: prima non trova il tap-in per poco sul rigore,  poi si rifà tre minuti dopo (70′), ribadendo in rete la difficoltosa respinta del portiere andriese sulla violenta botta su punizione dal limite di Ferrante. A questo punto solo il Foggia può complicarsi la vita: e ci riesce benissimo quando (79′) su una leggibilissima apertura andriese la terza linea va ancora in tilt e Gallo tocca di spalla l’accorrente Bolognese. Per Angelucci (direzione discutibile) è rigore, che Di Piazza è freddissimo a trasformare. Il finale è solo nervosismo di parte rossonera e ripartenze in scioltezza per gli ospiti. Volpe è addirittura miracoloso a salvare sulla linea il tiro a botta sicura ancora di Di Piazza. Ed è anche lui a salire in area nei tre corner consecutivi che precedono il fischio finale. Che abbassa amaramente il sipario sulla Coppa dei rossoneri, a capo chino sotto entrambe le curve di fronte allo sguardo impassibile del Boemo.

Giancarlo Pugliese

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IL TABELLINO

Foggia (4-3-3): Volpe; Garattoni (46′ Di Jenno), Sciacca, Girasole, Martino; Garofalo (83′ Ballarini), Maselli, Gallo; Tuzzo (59’Merkaj), Ferrante [cap.], Vigolo (56′ Curcio). All. Zdenek Zeman.

Fidelis Andria (3-5-2): Vandelli; Benvenga [cap.] (25′ De Marino), Venturini, Sabatino; Zampano (55′ Casoli), Gaeta (55’Di Noia), Bonavolontà, Dipinto (75′ Bolognese), Nunzella; Alberti, Bubas (55′ Di Piazza). All. Ciro Ginestra.

Reti: 33′ Bubas (A), 45’+3′ Garofalo; 57′ Di Piazza (A); 70′ Garofalo; 79′ rig. Di Piazza (A)

Ammoniti: Ferrante (F), Sabatino (A), Alberti (A)

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