Il mediano azzurro pronto a raccontare tutto. Non è chiaro se ha scommesso sul Milan, la sua ex squadra: in questo caso la squalifica potrebbe aumentare, la Procura Figc aspetta conferme dai telefoni

Elisabetta Esposito

Presto Sandro Tonali dovrà asciugarsi le lacrime e reagire. Il suo pentimento è evidente a chiunque gli sia vicino, ha capito che per qualcosa che è più simile ad una patologia che a un vizio sta mettendo a rischio la sua carriera. Una carriera che lo ha reso uno dei più forti giocatori d’Europa, tanto da essere pagato la scorsa estate 80 milioni di euro. Il talento ex Milan, oggi al Newcastle, ha già deciso di dire alle due procure – quella della Repubblica di Torino sul fronte penale e quella federale sul fronte sportivo – tutta la verità e nient’altro che la verità. E se per il primo filone dovrebbe ricevere solo un’ammenda nemmeno troppo impegnativa, sul secondo il rischio stangata è concreto. È chiaro che se Tonali è pronto a autodenunciarsi al procuratore Figc Giuseppe Chiné, tra le scommesse fatte ci sono anche quelle sul calcio. L’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva parla chiaro: non è vietato puntare sullo sport, ma farlo sulle competizioni di Figc, Fifa e Uefa è una violazione pesantemente punita. La sanzione prevista è di almeno tre anni di squalifica, che può salire anche a cinque se venisse accertato che un giocatore ha scommesso su una partita della propria squadra e può scendere grazie a una solida collaborazione con la Procura. 

pentimento

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Quest’ultima è dunque la strada scelta da Tonali, anche alla luce del percorso preso da Nicolò Fagioli che dovrebbe a breve arrivare al patteggiamento. Lo juventino, al netto di clamorosi colpi di scena, sarà infatti sentito dalla Procura federale per l’ultima volta nel corso di questa settimana, quindi dovrebbe arrivare la squalifica: con un accordo prima del deferimento la pena viene automaticamente tagliata del 50% (dunque lo stop minimo di 3 anni scenderebbe a 18 mesi), più un’ulteriore riduzione figlia delle informazioni che per primo ha voluto fornire e che dovrebbe portare lo stop a 10 mesi. Per Tonali la storia potrebbe però non essere altrettanto “semplice”. Prima di tutto perché ancora non è chiaro se abbia scommesso sul Milan - circostanza che ovviamente si configurerebbe come pesante aggravante - ma anche perché la Federcalcio vuole che il caso scommesse, tra un’ammissione e un pentimento, non venga percepito, dai calciatori così come dall’opinione pubblica, come una macchia gravissima da cancellare al più presto. Ma facciamo un passo alla volta. 

le prossime tappe

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Chiné ha aperto da giorni il fascicolo su Tonali (così come quello su Zaniolo), sta aspettando di ricevere le carte da Torino e soprattutto l’esito dell’analisi di smartphone e tablet. Il percorso potrebbe però avere un’accelerazione se il giocatore si autodenuncerà. A quel punto, così come avvenuto per Fagioli, il procuratore cercherà di avere le giuste risposte per chiarire la posizione del centrocampista del Newcastle. La confessione di Tonali da sola non basterà per avere un’idea di quella che potrà essere la sanzione. È necessario infatti che la sua versione combaci in toto con il materiale raccolto dalla Procura di Torino. Per Fagioli è stato così, Tonali - vista la reazione a quell’avviso di garanzia ricevuto a Coverciano e l’immediata volontà di curare la sua ludopatia con un esperto - di sicuro sarà onesto fino in fondo. I tempi sono comunque lunghi: sull’ex Milan la Procura federale ha da poco avviato l’indagine. Se pensiamo che Fagioli è stato sentito a fine agosto e non siamo ancora arrivati al deferimento, appare chiaro che qualche mese per capire bene come stiano le cose - anche in caso di confessione - sarà necessario. 

opportunità

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La Federcalcio, come si diceva, vuole dare un segnale forte. Fagioli, il primo giocatore a emergere dalle carte torinesi, è un caso particolare, per gli altri gli sconti potrebbero essere meno generosi. L’obiettivo infatti è far capire a tutti che questa pratica non può far parte del calcio di oggi. E in questo senso la sola pena, per quanto severa, non è sufficiente. Così come non basta un pur sincero pentimento. Quello che la Federazione vuole fare è rendere i protagonisti in negativo di questa vicenda esempi di fronte ad altri giovani affetti da ludopatia. Per Fagioli l’intesa è praticamente raggiunta, anche perché si sta lavorando in perfetta sintonia con la Juve. Se anche Tonali cercherà il patteggiamento, gli verrà chiesto di andare nelle comunità che ospitano chi è dipendente dal gioco, per far sì che quest’ultimo scandalo si trasformi in un volano di positività anche verso il sistema calcio, troppo spesso considerato responsabile di ogni malaffare che ruota intorno al pallone.

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