Facendo un passo indietro relativamente alla figura dell’ormai ex Zeman (e Pavone), personalmente ho sempre preso le distanze dal partito pro mister o pro Canonico, anche se a Foggia siamo sempre propensi alle spaccature: De Zerbi-Stroppa su tutti. A mio avviso tutti sono di passaggio, e che se anche l’allontanamento del boemo (perchè così è) ha lasciato grosse ferite, il mio grosso rammarico, delusione e rabbia è dovuta a ciò che è stata la risultante dell’ultimo torneo in termini sportivi e soprattutto sù ciò che, partendo da un’ottima base, poteva avvenire in futuro. Oggi ripartiamo da zero e con grosse incognite, insomma. Tant’è che in molti hanno sintetizzato che il problema non era un allenatore che andava via, piuttosto di una proprietà che restava.
Venendo all’attualità, che il Foggia potesse cambiare proprietà, non ci avrei scommesso nulla e piuttosto non comprendo come altri avessero solo potuto immaginarlo. Non si trattava di essere indovini, ma molto banalmente bastava seguire la storia dell’ultimo torneo e i comportamenti del patron, così come ritenevo ovvia la promozione di Belviso a ds.
A parte i 7 gg per gli eventuali interessati, pochissimi persino per sedersi ad un tavolo, ma utili a Canonico per avviare da subito i “lavori” in casa Foggia e soprattutto per far comprendere ai più scettici che “oltre me non c’è nessuno, dunque…”. C’era poi da stabilire le cifre, e chissà che cifre aggiungerei. Ma infine come ci si poteva approcciare se neppure sai chi è o chi sarà l’interlocutore (Canonico-Pintus)?
Dal punto di vista dei risultati, poichè a noi tifosi interessa poi quello, non possiamo comunque che essere sereni. Lo scorso anno Canonico pur partendo da un torneo per divertirsi ha man mano alzato l’asticella. E se alla fine è rimasto deluso lui, vien da sè che nel prossimo campionato ci sarà unità di intenti poichè ci uniremo a lui afinchè quella famosa asticella DOVRA’ essere posizionata ancora più in alto.
Al momento il cantiere Foggia è in piena attività e purtroppo c’è già gente che inizia a lamentarsi. Andiamo bene… Già chi si lamenta che Garofalo andava contrattualizzato a suo tempo, quantomeno per fare plusvalenza, di un Ferrante (15 reti) fatto andar via con semplicità o più in generale di come sostituire un trio (Garofalo, Ferrante, Merola) che ha garantito 37 reti. Ora a Canonico tutto si può dire, tranne che non abbia le idee chiare. Se non c’è stata la minima resistenza per Ferrante vorrà dire che qualcosa dal cilindro uscirà, o no? A proposito, un dettaglio se il patron si è vantato di aver portato lui l’attaccante intuendone le capacità realizzative, un dettaglio se Pavone lo abbia portato a Foggia quando si tratta delle cifre di un’eventuale riscatto. Dettagli per chi ha sempre da lamentarsi, così che non ancora iniziamo e già chi ha persino da ridire sul logo e sul fatto che Canonico lo abbia riportato sulle magliette. Tifoseria ingenerosa. Così come ci si lamenta che il patron, deluso dalla passata stagione, con determinazione e coraggio ha man mano preso le distanze dalla foggianità facendo fuori la storia (Zeman e Pavone, appunto) e tanti altri pezzi qua e là, riportando di sana pianta ciò che di grandioso ha svolto in quel di Bisceglie. Tanto che i soliti detrattori hanno già battezzato la prossima annata calcistica come un Bisceglie 2.0. Una foggianità messa dunque da parte ma che poi all’occorrenza dovrà premiare il gran coraggio, la determinazione di Canonico intervenendo attraverso abbonamenti e sponsor, sia chiaro.
Capitolo Boscaglia. Anche al mister va dato atto del coraggio, dell’intraprendenza (al pari del suo datore di lavoro) perchè di sicuro immaginerà un’accoglienza senza tappeto di rose, poichè evidentemente prima di accettare sapeva perfettamente chi sostituiva e se la piazza lo aspettava come un messia. Signori con questi protagonisti una stagione alla grande sarà garantita, c’è da scommetterci. A noi invece non resta che approssimarci a mare ed ombrelloni, ad entusiasmarci a brevissimo attraverso fuochi pirotecnici nella campagna acquisti. F.F.                                                                                                                  Rino La Forgia

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