Cala il gelo sullo Zaccheria, in una notte tanto lunga da sembrare addirittura infinita. Il Foggia Calcio perde 1-3 contro l’Avellino e infila la quinta sconfitta nelle ultime sette partite. Addirittura peggiore sono i dati della difesa: dodici reti subite nelle ultime cinque partite. Allarmante sembra farsi la situazione in classifica dove le pericolanti hanno la possibilità di accorciare le distanze e spingono per risucchiare i rossoneri nel gorgo dei playout. Di certo al Foggia non manca la buona volontà, il coraggio e la determinazione, ma l’Avellino, tra le big del campionato, è squadra solida e quadrata. Concede poco, se non una sbandata in apertura che causa il momentaneo vantaggio dei rossoneri, poi pareggia immediatamente con Cionek, passa con Gori e arrotonda con Ricciardi. La partita si è giocata in uno Zaccheria nuovamente a porte aperte ma privo dei tifosi della Curva Nord che per protesta hanno lasciato il loro settore deserto.

FORMAZIONE – Il tecnico Coletti attinge a piene mani dal mercato di gennaio per allestire l’undici titolare e spedisce in campo tutti i rinforzi della sessione invernale, di cui tre all’esordio con la maglia rossonera. Il modulo è il 4-3-3. In porta c’è Perina (ex Monopoli); la difesa a quattro è composta da Rizzo e Salines esterni, con Carillo e Riccardi centrali. Marino è il play con Tascone (ex Entella) e Schenetti ai suoi lati. In attacco Santaniello (ex Monopoli) è il centravanti, coadiuvato da Millico (ex Ascoli, alla sua seconda partita in rossonero) a sinistra e Tonin a destra.

PRIMO TEMPO – I rossoneri sembrano determinati e al 4’ passano in vantaggio. Azione splendida di Tonin che attraversa il campo in diagonale da destra verso sinistra, salta un avversario, aggirandolo con un tocco delizioso, per poi servire Millico. L’ex attaccante dell’Ascoli rientra sul destro e calcia. La palla, toccata da un difensore, si infila nell’angolino basso della porta. Uno a zero. L’Avellino si sveglia dal torpore e comincia a macinare gioco. Al 9’ uno svarione difensivo dei rossoneri libera De Cristofaro solo al vertice dell’area piccola. Il centrocampista effettua un tiro-cross sul quale Tito non arriva in tempo alla deviazione. Il Foggia è pericoloso sui tiri dalla distanza, anche perché non trova sovente il guizzo giusto per fare ingresso in area. All 11’ una punizione battuta corta da Tascone, permette il tiro dai venti metri a Marino. Un difensore devia con la schiena, la palla s’impenna e il portiere è costretto al colpo di reni per togliere la sfera dal sette e rifugiarsi in angolo. Al 14’ la difesa del Foggia fa blackout e l’Avellino pareggia: angolo da sinistra, Cionek salta più alto di tutti e supera Perina con un preciso colpo di testa. Uno a uno. Al 17’ Millico ci riprova con il destro a giro ma questa volta la mira è alta. Coletti cambia e passa al 4-2-3-1 avanzando la posizione di Schenetti alle spalle di Santaniello. Ma più incisivo è l’Avellino che al 28’ passa. Azione sulla destra che libera al tiro Gori, ex della partita, totalmente privo di marcatura sul lato opposto del campo. L’attaccante prende la mira e fredda Perina in uscita. Al 34’ l’Avellino va vicino al tris: spettacolare azione di Sgarbi, che va via in bello stile a Riccardi, palla a Tito che arriva sul fondo e mette al centro un radente sul quale De Cristofaro manda di poco a lato. Al 38’ per poco la difesa foggiana non la combina grossa. Un rilancio di Perina viene intercettato dall’Avellino, che dopo un batti e ribatti arriva al tiro dal limite con Gori, ma la palla esce a lato. Al 41’ grandi proteste del Foggia per un tocco in area di mano di un calciatore irpino su punizione di Millico. Rimostranze vane perché l’arbitro non assegna il rigore. Al 43’ il Foggia è tambureggiante sulla destra alla ricerca del pareggio. La palla arriva a Santaniello, appostato al centro dell’area, ma il suo tiro, troppo centrale, viene smorzato da un difensore e il portiere può parare.

SECONDO TEMPO – Nella ripresa il Foggia ci prova ma non punge. L’Avellino gestisce e appena può punge in contropiede.  Proprio su un’azione di questo tipo al 52’ Sgarbi serve al centro per Gori, che di testa, indisturbato, manda a lato di poco. Al 55’ Coletti cambia: entra Embalo al posto di Santaniello con Tonin che si sposta al centro dell’attacco. L’avvicendamento non sortisce gli effetti auspicati, anzi, è la squadra biancovede ad essere pericolosa. Al 59’ un rimpallo in area porta al tiro Sgarbi, ma Perina respinge con i pugni. Il gol è questione di tempo e al 64’ l’Avellino fa tris. Sgarbi sgroppa sulla sinistra in contropiede, entra in area e serve per l’accorrente Ricciardi che col destro mette la palla sotto la traversa. Uno a tre. La partita è conclusa. Il Foggia è tutto nervi, gli ospiti sono tutto cervello. Al 78’ Perina deve compiere una prodezza per chiudere Gori lanciato a rete poi si ripete su colpo di testa dello stesso attaccante. Nel finale viene espulso Embalo per un fallo a centrocampo. Al fischio finale ci sono solo fischi.

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