“Fortore Energia sostiene Canonico, perche lui rappresenta il Foggia. E noi siamo vicini a chi detiene la proprietà del club rossonero.”

Inciso breve, quasi lapidario. Perfetto esempio del frasario laconico di Antonio Salandra, presidente del gruppo Fortore Energia, che così ha inteso commentare alla stampa le notizie su un sostegno della sua holding al Calcio Foggia di Nicola Canonico. Un presidente sul conto del quale, dice sempre Salandra, “non c’è mai stata alcuna riserva” . Anzi, aggiunge, “non c’è un altro progetto oltre Canonico. L’unica opportunità del Foggia è l’attuale presidente che andrà avanti come avvenuto finora. Il nostro gruppo gli darà una mano.”

Dichiarazioni che hanno scosso un ambiente ancora sospeso tra la (forte) delusione per l’esito (ingiusto) dei playoff e la (flebile) speranza legata al caso-Lecco. Sullo sfondo, la continuazione della controversia legale che oppone il patròn barese alla socia sarda Maria Assunta Pintus. Questione che potrà, nel corso dell’estate, riservare novità legate al pronunciamento del giudice cagliaritano investito del caso. Un intreccio di vicende che sembra inestricabilmente connesso: l’avanzamento di una può determinare novità sulle altre. E viceversa.

Salandra – Canonico: dove eravamo rimasti?

Ma come si è arrivati a questo (inaspettato) endorsment di Antonio Salandra a favore di Canonico? In realtà la storia non era iniziata affatto bene. Il tutto parte un anno fa. Quando la nostra testata apprende dell’avvio di un contatto tra la Fortore e l’imprenditore di Palo del Colle sull’argomento Foggia, e ne da’ notizia in un articolo (8 Giugno 2022) che scuote un ambiente già agitato per l’addio di Zeman e Pavone. La Fortore, scriviamo in solitaria, da’ seguito ai contatti avviati inviando una manifestazione d’interesse. Apriti cielo. La reazione del patròn è quantomeno concitata: la sera stessa, a tarda ora, il Foggia emette un comunicato in cui smentisce l’invio di una PEC con la proposta Fortore e arriva anzi a definire la notizia una “fake news” che “per l’ennesima volta”, mira a “a destabilizzare l’ambiente e l’operato della dirigenza.” Una risposta netta, un po’ eccessiva nei toni, che evoca addirittura ipotesi complottistiche condite dalla consueta “parolina magica” che sarà un po’ il ritornello un po’ stucchevole dell’intero biennio canonichiano: “destabilizzare”. La smentita non coinvolgerà le altre testate, anche di portata regionale, che pure riprenderanno la nostra notizia, pubblicando a loro volta articoli inerenti. Ad ogni modo, sicura del fatto suo (e delle proprie fonti, opportunamente verificate), ilFoggia.com pubblica la nota del club ma rilancia: sì, è vero, non era una PEC (unica imprecisione dell’articolo) ma una “normale” email, comunque intercorsa tra le caselle istituzionali delle rispettive parti. Ci sembra, ad ogni modo” – aggiungiamo – “che la notizia di un tavolo aperto con la Fortore Energia non possa essere considerabile erronea o derubricabile alla voce fake news, a meno di ulteriori smentite.  Siamo ovviamente pronti, a tal proposito, ad accogliere, con totale disponibilità, ogni ulteriore informativa o precisazione a riguardo da parte dello stesso presidente o da parte della Fortore Energia. Restando pertanto in attesa di conoscere i successivi sviluppi della questione, rimarchiamo la nostra completa buona fede nel riportare correttamente le notizie raccolte dalle nostre fonti, non essendo nostro costume diffondere notizie non preventivamente verificate. Il tutto nel rispetto per il lettore e per tutti gli attori in causa nelle vicende del Calcio Foggia, che costituisce la nostra unica, ferma, linea editoriale.”

I fatti, manco a dirlo, ci danno ragione. La Fortore, neanche 24 ore dopo, emette una nota dai toni ragionevolmente concilianti, in cui di fatto conferma l’interesse “ad offrire il proprio sostegno per consentire al Calcio Foggia 1920 il prosieguo dell’attività sportiva, qualora se ne condividano le linee programmatiche e gli indirizzi societari.” Se anche preferisce non parlare di formali proposte d’acquisto, la nota convalida eccome l’esistenza di contatti e di un abbozzo di trattativa in corso. Non solo: la sera stessa Antonio Salandra decide di comparire ufficialmente, intervenendo telefonicamente alla trasmissione “Attenti a quei 2”, condotta da Pino Autunno e Massimo Marsico ed in onda su Mitico Channel (9 Giugno 2022). L’intervento dell’imprenditore biccarese è sobrio e pacato: ben attento a usare i giusti toni e con fare misurato e “irenico”, Salandra parla del suo amore per il club e dichiara sostanzialmente la propria disponibilità a parlarne. Dunque, l’interesse c’è: se ne può discutere. La puntata del programma fa il boom di visualizzazioni e la piazza rizza le antenne per seguire la vicenda. Oltretutto, si vocifera con particolare insistenza che un eventuale ingresso della Fortore garantirebbe la continuità di conduzione tecnica (interrottasi bruscamente in maniera burrascosa) con la stagione appena conclusa. (Un’evenienza che, a distanza di un anno, ci sentiamo di confermare ampiamente). Il 15 Giugno (come confermerà lo stesso gruppo Fortore), ovvero 7 giorni dopo la definizione di “fake news destabilizzante” da parte del club di via Gioberti, sarà presentata anche formale offerta d’acquisto.

I fatti però andranno diversamente. Dopo pochi giorni la trattativa si arresta. E a darne notizia è la stessa Fortore, in un comunicato stampa datato 21 Giugno e dai toni piuttosto amareggiati:  “Dopo aver presentato, in data 15 giugno, l’offerta per l’acquisto del pacchetto di maggioranza del Calcio Foggia 1920 – afferma la nota – ad oggi, il Gruppo Fortore non ha ricevuto alcun riscontro formale dal socio di maggioranza della Corporate Investments Group, se non un generico rifiuto affidato ad un comunicato stampa da parte del Presidente, dott. Nicola Canonico.” “L’impossibilità di valutare con chiarezza la situazione economico/patrimoniale della società Calcio Foggia 1920, – prosegue la nota (e sarà un leitmotiv che ricorrerà anche quando a manifestare interesse sarà il gruppo rappresentato dai professionisti foggiani Perretta e De Filippo, ndr) – i dubbi sollevati dagli organi di controllo della Fortore Energia S.p.A. relativamente alla trasparenza dell’operazione e i tempi troppo ristretti che impediscono una seria e serena programmazione dell’attività sportiva e societaria, rendono inattuabile il proseguimento della trattativa.” La conclusione è che “Per queste ragioni, il Gruppo Fortore considera decaduto ogni suo interesse all’acquisizione del pacchetto di maggioranza del Calcio Foggia 1920 e ritiene, al momento, di non dare più seguito ad alcuna trattativa con i soci della Corporate Investments Group.” Parole chiare, che non lasciano adito a speranze.

Ma le cose cambiano. La stagione è di quelle carambolesche: l’anno trascorre snodandosi lungo una sorta di montagne russe su cui salgono e scendono quasi senza tregua 4 allenatori e 3 direttori sportivi, oltre a un ragguardevole numero di giocatori arrivati e ripartiti tra luglio e gennaio. Eppure alla fine la squadra assurge alla gloria di un percorso playoff entusiasmante e coinvolgente, infranto solo dalle più che discutibili decisioni di designatori, arbitri e VAR. Il Foggia arriva ad un passo dal sogno Serie B, che ridesta una piazza a lungo disorientata e intorpidita da scetticismo e insoddisfazione per le giravolte societarie. Entusiasmo che non può più essere rimesso in sordina: giunti a questo punto, il club deve rilanciare, evidenza che neppure l’eventuale avanzamento dell’iter giudiziale tra Pintus e Canonico può contravvenire.

Ce n’è abbastanza, quanto alla storia Fortore-Canonico di un anno fa, per metterci una pietra sopra: tant’è che, dice ancora Salandra,  “Canonico è il punto di riferimento di chiunque volesse avvicinarsi al Foggia”. Fermo restando che “Al momento ci siamo soltanto noi. E Fortore Energia sostiene Canonico, perche lui rappresenta il Foggia. E noi siamo vicini a chi detiene la proprietà del club rossonero.“. E quanto avvenuto l’anno scorso? “Forse erano sbagliati i tempi”. Affermazione leggibile in controluce: riferendosi, cioè, all’ipotesi di un progressivo decantarsi del progetto-Canonico parallelamente all’avvicinarsi di un primo possibile verdetto sulla questione del mancato pagamento delle quote Pintus. Sullo sfondo, resta la vicenda-Lecco (oggi la Covisoc si esprimerà sulle domande di iscrizione) che potrebbe aprire le danze di una nuova lunga battaglia.

Vicende tutte intrecciate, come si diceva in apertura, e che mettono necessariamente in standby ogni ipotesi di novità sugli assetti del club, non esattamente riducibili al racconto semplicistico di una “salda permanenza al timone” di Canonico, supportata da una sorta di sostegno economico e finanziario “esterno” di “Salandra & Co”. Raccontino che, analizzando lo snodarsi della vicenda, lascia più di qualche cono d’ombra: quale sarebbe la contropartita di questo sostegno? E, di fatto, chi stabilirà il programma tecnico? Chi ne sceglierà gli interpreti?  “Noi siamo a disposizione, forniremo il nostro contributo sulla base di ciò che ci sarà da fare. È tutto un ragionamento ancora da impostare. Troveremo la modalità per sostenere il Foggia nel prossimo campionato.” Formule retoriche che ci richiamano alla mente le “convergenze parallele” di Aldo Moro. Più che un sostegno “esterno”, a noi suona come un ponderato rimanere in attesa degli eventi

Giancarlo Pugliese

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